Si è svolta nella giornata di ieri, a Roma, la 66esima edizione dei David di Donatello. Viene trasmessa in diretta su RAI1, con la conduzione di Carlo Conti e con il ritorno in presenza dei partecipanti, rispetto all’edizione “virtuale” dello scorso anno, suddivisi tra il Teatro dell’opera e gli studi televisivi Fabrizio Frizzi.
Non sono mancate le emozioni durante lo svolgimento della cerimonia, con le candidature che erano state presentate lo scorso 26 marzo, e con “Volevo nascondermi” di Giorgio Diritti premiato come miglior film. Questo ha voluto rappresentare la vita di Antonio Ligabue, il pittore che parlava agli animali, interpretato alla perfezione da Elio Germano. La dedica “a quei film che fanno fatica a uscire e anche agli uomini che fanno fatica a uscire. Ricordiamoci di Ligabue anche quando incontriamo un clochard che disegna una madonnina. Ricordiamoci del valore di ogni uomo e difendiamolo finché possiamo, in ogni modo”.
La serata è stata aperta da “Io sì” di Laura Pausini che sperava di vincere il premio per la miglior canzone, con la colonna sonora del film “La vita davanti a sé” con Sophia Loren. A sorpresa però, è “Immigrato” di Luca Medici (Checco Zalone) a trionfare, che non si è privato del suo umorismo.
Non sono mancati momenti di commozione, con la standing ovation per l’ormai 86enne Sophia Loren e i discorsi di dedica di Emma Torre e di Brignano, il quale ha voluto ricordare il grande Gigi Proietti.
L’edizione 2021 è stata sicuramente condita da un’aria di maggior positività rispetto allo scorso anno. Nonostante l’assenza del pubblico e della stampa, i candidati erano tutti là, pronti a ritirare il premio di persona. Il Ministro Dario Franceschini, lancia a tal proposito, un messaggio di speranza: “È stato un deserto molto lungo da attraversare; i cinema e i teatri ora sono aperti anche se solo al 50% ma il cinema non si è fermato e i set e le produzioni sono andati avanti”.
I premi: la miglior regia va a Giorgio Diritti con “Volevo nascondermi“, film che ha stupito tutti per la sua profondità e per la sorprendente interpretazione di Elio Germano, nei panni di Antonio Ligabue, come uomo ai margini della società ma con doti artistiche sorprendenti. Miglior attrice protagonista è invece Sophia Loren, più che emozionata nel momento del ritiro del premio e che con il suo discorso ha generato la commozione di tutti. Altro momento di estrema sensibilità è stato il premio per la miglior sceneggiatura, vinto da Mattia Torre, scomparso nel 2019, per il film “Boris e la linea verticale” e ritirato dalla figlia Emma che non si è fatta mancare la dedica al padre. Miglior attrice non protagonista invece è la venticinquenne Matilda de Angelis nel film “L’incredibile storia dell’Isola delle Rose“. Dopo esser stata già protagonista nella serie “The undoing“, con attori del calibro di Hugh Grant e Nicole Kidman, l’attrice romagnola sta prendendo la giusta direzione per affermarsi a pieno nel mondo dello spettacolo. Elio Germano si porta a casa il riconoscimento di miglior attore protagonista per “Volevo nascondermi“, dedicando il premio ai colleghi con i quali ha collaborato, estendendo loro gli elogi ricevuti. Il miglior regista esordiente è Pietro Castellitto per “I predatori“, uscito nel 2020. Ancora una volta “Volevo nascondermi” sale sul palco, col premio per le migliori scenografia, mentre i migliori costumi sono riconosciuti a Massimo Cantini Parrini. Alex Infascelli, con “Mi chiamo Francesco Totti“, si aggiudica a sorpresa il premio per il miglior documentario, la storia degli ultimi anni del capitano della Roma, scritta con la collaborazione di Paolo Condò.
Nel complesso non sono mancati colpi di scena e momenti di umorismo e commozione. L’evento fa ben sperare per la ripresa futura del mondo dello spettacolo, forse uno dei settori più colpiti da un anno a questa parte ma che, con i vari messaggi di conforto lanciati nella serata di ieri, sembra poter trovare nuova linfa e ripartire alla grande.
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