Un fulmine a ciel sereno, scagliato da Tedua nella giornata di ieri, che alle 14 ci ha regalato “Don’t Panic“, il suo nuovo mash-up di 7 brani.
Il progetto prende anche il nome di “ItalDrill”, specificando che si tratta di una raccolta di brani su beat esclusivamente drill, realizzati da artigiani del suono come Chris Nolan, Sick Luke, Garelli e Shune. Come detto da Mario dobbiamo ancora avere pazienza per l’uscita dell’album ufficiale, “La Divina Commedia”, ma ci possiamo deliziare con questo lavoro dove si sente viva la carica energetica del rapper genovese. Già dai tempi di “DrillDreamSquad” con VazTè, Tedua conferma il suo amore e passione per questo genere, grazie al quale riesce a trasmettere la sensazione di assistere ad un suo concerto, giù all’inferno. Di fatti il video ufficiale è stato pensato proprio cercando di rendere i luoghi odierni con le sembianze di quelli della commedia dantesca. La forza del video, apparentemente semplice, risiede nella azzeccatissima scelta dei paesaggi e dei colori, che riesce ad impreziosire le straordinarie strofe di Mario.
Tedua afferma di aver voluto fortemente l’uscita di questo progetto, definendolo come una raccolta di canzoni che aveva in cantiere, troppo grezze per esser considerate da album ma allo stesso tempo meritevoli di esser pubblicate su tutte le piattaforme di streaming. L’ascolto delle varie tracce risulta molto interessante e fluido, come se fosse una progressione di tappe verso l’oltretomba, confermando che il viaggio della Divina Commedia è in procinto di proseguire. La peculiarità che lega tutto l’EP è la sensazione che tutte le canzoni siano state scritte molto di getto, quasi come se si trattasse di singole strofe o di freestyle, ma che con questo tipo di beat , calzano a pennello. Inferno, Gironi, Urla, Corvi sono alcuni dei titoli, estremamente evocativi già solo leggendoli. L’esperimento più atipico risulta però essere “Lo-fi Drill“, la traccia finale che connette i due generi, di per sé molto diversi, ma che grazie alle abilità di Shune, sono stati egregiamente fusi tra loro. Riprendendo la visione del video la curiosità è come detto, relativa alla scelta dei luoghi sullo sfondo. L’immagine di Tedua che canta con un semplice microfono è ricorrente per ogni brano. I primi 3 hanno come panorama paesaggi di città distrutte e in fiamme, i luoghi più crudi dell’inferno sociale. Proseguendo il viaggio le immagini prendono colori più freddi, un sollievo per l’uomo, che nonostante la desolazione che lo circonda ha la possibilità di terminare la sofferenza del fuoco che arde. L’ultima traccia invece, vede Tedua in mezzo ad una selva oscura, circondato da animali mistici e lucenti e che sembra rappresentare il luogo di passaggio verso il purgatorio.
Come al solito la lirica di Ted Ryan non si smentisce, la capacità di creare costantemente immagini tramite un lessico ricercato e perfettamente “italiano”, ma profondamente legato allo slang hip-hop moderno, confermano il ruolo dello stesso nella musica rap italiana, il Dante nel nuovo millennio, colui che ci rende noto quale sia il miglior percorso per il riscatto sociale, per questioni amorose, per la fedeltà agli amici e alla famiglia.
Continuando a restare in attesa del suo prossimo album, “La Divina Commedia”, che lascia pensare sia figlio di un meticoloso e più che professionale lavoro, possiamo goderci questo ultimo regalo del rapper della Drilliguria.
Elenco delle tracce:
- Inferno (prod. Chris Nolan, Sick Luke)
- Badman (prod. Garelli)
- Paris (prod. Chris Nolan)
- Corvi (prod. Chris Nolan)
- Urla (prod. Chris Nolan)
- Gironi (prod. Chris Nolan)
- Lo-fi Drill (prod. Shune)
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