Adottare un leone significa aiutare apertamente il re della savana. La figura regale di un leone che si distende maestoso nei vasti paesaggi africani, è infatti un’immagine comune e profondamente radicata nella nostra immaginazione collettiva. Tuttavia, questa potente icona della natura selvaggia è da parecchio tempo in pericolo ed ha bisogno del nostro intervento per far sì che sia tutelato e che possa continuare a camminare orgogliosamente in sicurezza nel suo habitat naturale.
Il leone ha infatti visto ridursi drasticamente i suoi gloriosi regni: oggi è una specie classificata come “vulnerabile” nella lista rossa dell’IUCN – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), ed è scomparso nel 90% del suo territorio abituale ed originario.Gli esemplari sono oggi concentrati nelle aree dell’Africa Sub-Sahariana e dell’India nord-occidentale, vivendo quasi esclusivamente in aree protette. La grave problematica legata al territorio di questo felino, porta con sé cifre allarmanti. Basti pensare che in circa 20 anni, gli esemplari africani sono diminuiti da 100.000 a 30.000, combattendo e confrontandosi costantemente con una moltitudine di pericoli. Vediamo insieme quali sono.
I PERICOLI E LE MINACCE PRINCIPALI DEL LEONE
Il bracconaggio, la distruzione del suo habitat naturale e la riduzione delle prede selvatiche, hanno di fatto relegato il re della Savana ad un’esistenza frammentata e la maggior parte degli esemplari vive in aree protette. Questo ha come effetto l’aumento delle probabilità di accoppiamenti tra consanguinei, con crescente rischio di indebolimento genetico e vulnerabilità ad epidemie e malattie (un altro grave problema che non deve essere sottovalutato). Di fronte a questa grave situazione, il WWF è in prima linea nella salvaguardia dei leoni. La conservazione del leone In Asia è oggi assicurata dalla gestione della Riserva di Gir, un vero faro di speranza per la specie. In Africa invece, dove la popolazione di leone è distribuita su un territorio più ampio, la lotta per la conservazione della specie è più articolata e difficile da gestire. L’impegno del WWF è rivolto in primo luogo alla riduzione dei conflitti tra popolazioni locali e il leone, ma anche sulla definizione di strumenti volti a ridurre i fenomeni di bracconaggio. Si deve sottolineare, però, che la minaccia principale per la specie – come per moltissime altre – rimane quella legata alla distruzione e all’alterazione del suo ecosistema naturale. Oltre a coordinare e pianificare progetti di tutela e sostegno attorno a queste preoccupazioni principali, il WWF è altresì attivo ed attento a promuovere diversi progetti di ecoturismo in Africa, coinvolgendo le popolazioni locali in modo da poter armonizzare assieme la sensibilizzazione pubblica, il sostentamento economico del leone e la conservazione e tutela di questo maestoso felino.
ADOTTARE SIMBOLICAMENTE UN LEONE: COME E PERCHÉ
Attraverso l’adozione di un leone con il WWF, ciascuno di noi può compiere un passo significativo e supportare gli sforzi di conservazione di questa organizzazione, assicurando un futuro più sereno al “Re della Savana“. Adottare simbolicamente un leone è più di un gesto onorario: è un’azione diretta a sostegno dei progetti sul campo volti a dare un futuro alla specie. Scegliendo l’adozione del WWF, riceverai un Welcome Kit (via E-mail nella versione digitale, a casa tua se sceglierai la versione con peluche) che testimonia la tua devozione per l’ambiente e contribuirai concretamente al mantenimento delle attività di conservazione del leone. In entrambi i casi, la tua scelta avrà un impatto importante, profondo e duraturo sulle attuali e sulle prossime generazioni della specie. Le nostre scelte quotidiane alimentano successi concreti: storie di coesistenza tra comunità locali e leoni, terre salvaguardate e riconvertite a riserve protette, leggi ed iniziative che bloccano il commercio illegale di fauna selvatica. Tutto questo è il frutto della generosità di coloro che – come te – decidono di adottare un leone con il WWF.
CONOSCERE MEGLIO IL LEONE
Il leone è l’unico felino a vivere in gruppi sociali e di solito forma branchi di dimensioni variabili, composti da uno o pochi esemplari maschi, un gruppo di femmine strettamente imparentate e diversi giovani al di sotto dei 2 anni. Le femmine sono generalmente responsabili della ricerca del cibo all’interno del branco, impiegando una strategia di caccia che coinvolge l’accerchiamento, l’agguato ed infine l’uccisione della preda con un morso alla gola. La collaborazione reciproca all’interno del gruppo aumenta l’efficacia della caccia, consentendo anche di affrontare prede di dimensioni maggiori, come bufali, gnu e zebre. Inoltre, in occasioni rare, i leoni possono cacciare mammiferi di grande taglia come elefanti o giraffe, dimostrando la loro versatilità e adattabilità nel raggiungere le proprie fonti di cibo.
Per il leone poi, il branco non coincide esattamente con il concetto stretto di famiglia. Anche se i membri che lo compongono sono molto vicini, il gruppo non è necessariamente costituito dalla famiglia biologica. Se ad esempio un maschio percepisce che uno dei figli sta diventando troppo potente e potrebbe scavalcarlo nella gerarchia, si limita a bandirlo. quest’ultimo dovrà assumere a sua volta il controllo di un altro branco e prenderne possesso. Contrariamente al soprannome che in tanti conoscono (Re della giungla), la stragrande maggioranza dei leoni non vive nemmeno vicino alla giungla. Sarebbe quindi meglio ribattezzare il leone “Re della savana aperta”. La maggior parte delle foreste infatti, ha un sottobosco molto fitto abitato da pochissimi mammiferi. Di conseguenza, i leoni non sarebbero in grado di trovare abbastanza prede, e tantomeno di inseguire l’animale per ucciderlo.
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