Vi siete mai chiesti cosa succederebbe se tutti i gatti del pianeta scomparissero di colpo? O, per meglio dire, che cosa accadrebbe se il mondo restasse senza gatti da un giorno all’altro? Certamente non è la fine del mondo, però non sarebbe una cattiva idea fare una sorta di esercizio di fantasia. Di sicuro la prima conclusione a cui arriveremmo è che un mondo senza gatti sarebbe un posto molto più noioso e che lo stress sarebbe all’ordine del giorno. Ma attenzione, ci sono alcuni esperti che si sono seriamente posti questa domanda e sono giunti ad alcune conclusioni.
Un mondo senza gatti
Almeno fino a quando gli scienziati non riuscissero a trovare una soluzione valida, il primo problema a cui dovremmo far fronte sarebbe un aumento indiscriminato della popolazione dei roditori: ratti, topi, topolini e affini. L’immediata conseguenza di questa situazione sarebbe la rapida propagazione di malattie di cui questi animali spesso sono portatori, arrivando a collassare il sistema sanitario mondiale.
Senza contare quanto segue:
- L’industria alimentare registrerebbe ingenti perdite, aumentando in questo modo i problemi, già gravi, della fame e delle carestie in alcune parti del pianeta: in certe regioni i gatti sono considerati come un fattore chiave per il controllo dei roditori che divorano il grano raccolto e messo da parte o che lo infettano con le proprie urine o le proprie feci.
- La sovrappopolazione dei roditori provocherebbe anche altre gravi crisi ecologiche. Solo per dirne una, diminuirebbe la popolazione di uccelli, dal momento che le loro uova sono una importante fonte di alimentazione per topi e affini.
- Assisteremmo anche ad una grave crisi economica e ad un aumento della disoccupazione: sarebbe un colpo durissimo ai grandi laboratori e alle industrie alimentari che si occupano della produzione di cibo per animali, che perderebbero di colpo la metà dei loro clienti. Lo scenario non sarebbe diverso per i veterinari, per i produttori di giochi e accessori per animali, per chi fabbrica la sabbia per le loro necessità, e la lista non finisce qui…
Alla depressione causata dall’assenza del nostro amato animale da compagnia dovremmo aggiungere il fatto che ormai non è più lì con noi, per aiutarci a sopportare lo stress della vita quotidiana, con i suoi giochi e le sue coccole: ci salirebbe la pressione, ci aumenterebbe il colesterolo e di conseguenza arriverebbero una serie di complicazioni legate ai problemi cardiaci. Di certo, da questa situazione gli psicologi sarebbero gli unici a salirne vincitori, dal momento che senza i nostri amici pelosi che ci aiutavano ad alleviare l’ansia e i problemi, saremmo costretti a rivolgerci a loro per trovare un aiuto e rendere meno stressante la nostra vita. Anche se, a dirla tutta, le due cose non sono paragonabili: non c’è niente, infatti, che possa sostituire una carezza o un abbraccio al nostro micio quando siamo un po’ giù.
E, per alleggerire un po’ il tema della conversazione, cosa ne sarebbe di tutte quelle storie di gatti che saturano internet e gli altri media? Le fotografie e i video che raccontano la vita e le avventure dei nostri amici pelosi imperversano sul web, le immagini tenere e simpatiche che testimoniano le loro prodezze o le loro marachelle popolano i nostri blog e i nostri siti e vengono addirittura riprodotte più e più volte dai canali televisivi di tutto il mondo. Al di là della questione affettiva, la verità è che al mondo non conviene affatto che questi felini scompaiano dalla faccia della terra. I disastri a catena che deriverebbero dalla loro scomparsa non sarebbero così facili da superare (leggi anche Animali domestici: quali sono i benefici).
Ma non temete: i gatti ne sanno molto più di noi in quanto a sopravvivenza e sicuramente ci estingueremo noi prima di loro.
Se i gatti scomparissero dal mondo, Kawamura Genki. Giulio Einaudi editore – Supercoralli
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