Uno studente di 16 anni dell’istituto tecnico commerciale Bachelet-Majorano di Santa Maria a Vico ha colpito al volto, in classe, con un coltello la professoressa che lo voleva interrogare. Il tutto è avvenuto in pochi istanti, davanti ai compagni di classe, ancora sotto choc e increduli per l’accaduto. Franca Di Blasio, nonostante sia ancora in ospedale, sta meglio. La professoressa di 54 anni, docente di lettere, che ieri ha subito questo ennesimo atto di violenza, da parte di un alunno, si sta riprendendo.
Il suo allievo, Rosario C. era stato invitato a sottoporsi all’interrogazione per recuperare una precedente insufficienza. Al rifiuto ne è nata una lite che è sfociata in inspiegabile violenza. Una reazione inaspettata e impensabile. Il ragazzo ha estratto il coltello e colpito la professoressa al viso. Ora la donna è in ospedale, non rischia la vita, ma dovrà sottoporsi ad un intervento di chirurgia plastica.
Il Ragazzo è stato ovviamente arrestato su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Napoli . L’accusa è di lesioni aggravate e porto illegale di oggetti atti ad offendere. In serata il ragazzo è stato portato al Centro di prima accoglienza minorile dei Colli Aminei a Napoli.
La Professoressa, per quanto afferma di aver perdonato il gesto del ragazzo al contempo rileva il fallimento del sistema educativo nel contesto sociale che si vive oggigiorno. C’è una totale mancanza di rispetto verso chi educa e spesso i genitori invece di supportare ostacolano l’opera degli insegnanti, appoggiando i figli. Così facendo questi ultimi si fanno forti e arroganti perchè si sentono intoccabili e il docente si trova “all’angolo” sommerso di critiche più che di rispetto e comprensione. Il lavoro dell’educatore negli ultimi dieci anni si è trasformato, la società si è trasformata e gli stessi giovani che non hanno più senso di minima soggezione, di rispetto.
Ma perché il ragazzo era in possesso di un’arma? Perché poteva portarla in classe? Ora sorgono tanti nuovi interrogativi
Un raptus del genere non è comprensibile se non nel caso specifico di una persona abitualmente violenta (e non sembrerebbe essere il caso), o che abbia problemi di autocontrollo. Anche questo sembrerebbe un caso scartato dagli inquirenti.
Restano i fatti, il dolore e la consapevolezza che qualcosa nella società, nella nostra cultura e in molte famiglie qualcosa non va.
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