Asia Bibi riceve la cittadinanza parigina :” Abbiate coraggio e audacia!”

La vicenda risale al Giugno del 2009. Asia Bibi è una lavoratrice agricola, una donna piena di coraggio, madre di cinque figli a cui ha insegnato altrettanto coraggio, ma ­soprattutto è cristiana. Viene denunciata a seguito di un diverbio con delle sue colleghe e l’accusa è blasfemia, sembrerebbe infatti che la donna abbia insultato Maometto. Da qui inizia per la donna Pakistana un lungo calvario durante il quale dapprima viene fatta oggetto di violenze, picchiata, violentata ed un anno dopo condannata a morte.

Dopo anni di trafile giudiziarie, nell’Ottobre del 2018 viene assolta dalla Corte Suprema che ne ordina la scarcerazione immediata, solo l’8 Maggio dell’anno successivo riesce però a raggiungere il marito e i figli che a causa delle minacce subite si erano nel frattempo nascosti in Canada.

Oggi la notizia è che Asia Bibi ha ottenuto la cittadinanza onoraria di Parigi, dove attualmente si trova per parlare del suo libro “Enfine libre!” ( Finalmente libera ) scritto a quattro mani con la giornalista francese Anne – Isabelle Tollet, la quale da sempre si è battuta per la liberazione della donna. Domani avverrà l’incontro con il presidente francese Macron che ha annunciato di essere ben lieto di accoglierla concedendole asilo in Francia.

Ciò che colpisce sono però le parole della donna, pronunciate ieri durante la cerimonia in cui ha ricevuto la cittadinanza parigina :” Vi auguro coraggio e audacia!”, parole che se pronunciate da una donna a lungo discriminata per il proprio credo religioso, condannata a morte e che ha vissuto per anni dentro una cella in condizioni deplorevoli, hanno forse più valore perché ci ricordano che anche nelle condizioni più avverse bisogna dimostrare coraggio e che l’audacia premia sempre. Asia Bibi ricorda a tutti noi che le discriminazioni nel mondo contro le minoranze Cristiane non sono cessate, ma continuano ad imperversare. Molti hanno scelto il silenzio, altri di piantare il seme della dissidenza. Sta a noi decidere da che parte stare.

Commenta