Emergenza profughi in Grecia, è il segnale di un’ Europa indebolita?

È di questi giorni la notizia di migliaia di profughi siriani che dalla Turchia premono sulla Grecia per cercare di entrare nell’Ue. I numeri sono agghiaccianti: 130.469 i migranti che ad oggi si sono spostati dalle zone interne del paese verso il confine greco dopo che Ankara ha deciso di non trattenerli più, di fatto violando l’accordo con l’Europa, in base al quale la Turchia avrebbe dovuto contenere i migranti siriani in cambio dello stanziamento di fondi idonei a bloccare i flussi migratori. Stando alle parole del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sarebbe stata l’Europa la prima a violare il patto non inviando lo stanziamento promesso.

Secondo alcune fonti dietro l’esodo dei profughi siriani vi sarebbe un perenne gioco fra potenze: da una parte il presidente turco, diventato il principale alleato del Governo di Accordo Nazionale di Fayez al- Sarraj, impegnato contro l’avanzata del generale Khalifa Haftar, sostenuto invece dal governo di Mosca. Inoltre l’intesa tra Erdogan e il Governo di Sarraj ha fatto sì che la Turchia abbia ottenuto un accordo per l’esplorazione congiunta Turchia- Libia al largo delle coste di Cipro, in una zona dove interferisce con gli interessi commerciali della Grecia. Questo accordo sembrerebbe essere per la Turchia una sorta di giano bifronte, da una parte le attribuisce maggiore egemonia nel Mediterraneo orientale, dall’altra determina la nascita di contrasti su piano diplomatico. Sarebbero proprio questi fronti aperti che stanno lasciando la Turchia in uno stato di isolamento, da cui il Presidente sta cercando di uscire alzando la posta in gioco.

Alla luce di ciò che sta accadendo al confine greco l’Europa sta facendo fronte comune evitando innumerevoli flussi migratori, “chi cerca di mettere alla prova l’unità dell’Europa resterà deluso” sono queste le parole di Ursula von der Leyen.

Purtroppo però chi ne sta pagando le conseguenze maggiori sono le migliaia di persone che da giorni stanno cercando di entrare in Europa, che da giorni sono diventate pedine inconsapevoli di un gioco fra potenze che non sembra voglia finire. La notizia più terribile è quella della morte di un bambino a causa di un naufragio avvenuto a Mitilini (Isola di Lesbo, Grecia). Gli scatti di Aris Messinis nel campo profughi di Moria in Grecia mostrano un lato dell’Europa fragile e, forse ancora oggi incapace di far fronte ad un dramma delle fattezze di quello siriano.

Il prossimo momento decisivo sarà il 5 Marzo, quando è previsto un vertice tra Putin ed Erdogan. Il leader turco ha esteso l’invito ad Angela Merkel ed Emmanuel Macron. Staremo a vedere.

 

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