Con il caldo, la voglia di disintossicazione non riguarda solo il lavoro, lo stress da traffico. La voglia di evasione di non sentirsi subordinato a un costante impegno sia esso emotivo, costituito da una sorta di coinvolgimento interiore che è di fatto un Vincolo esplode. Questo vincolo celebrato e condiviso e registrato a volte può diventare pesante, dove non ci sia volontà e piacere a viverlo. In estate l’evasione la si vorrebbe totale, così come dai vestiti, anche dagli impegni familiari. Su 32 giorni di vacanze (media per gli impiegati) ci starebbero proprio bene una settimana con gli amici, un viaggio on the road, o in una località fuori dalle rotte del turismo di massa, o semplicemente avere l’opportunità, una volta ogni tanto, di pensare solo a se stessi.
Anche la vita a due può essere fonte di vera e propria fatica, ove non ci sia più quel reciproco accordo anche nelle mète estive, delle vacanze. Diventa faticoso anche riposarsi. Pensandoci bene il riposo nelle vacanze proprio non c’è: preparare le valige, caricare l’autovettura, mettere bambini, moglie e giocattoli e infarcire tutto con bevande, panini e caramelle. Buttarsi nelle strade e sotto il sole farsi l’ennesima fila. Arrivare al porto e stare un paio d’ore a cuocere bene, senza ombra. Una volta scolati bene, mettere nel piatto e servire bolliti. Arrivati a méta, scaricare la macchina, moglie e figli e giocattoli, oltre ai bagagli e prepararsi per andarsi a friggere sotto il sole (un’altra volta)……poi giocare coi bambini, fare i castelli di sabbia, racchettoni, bocce – anzi no quelle me le sono dimenticate…….”Come? Ti sei dimenticato le bocce?????”– “Eh si, chiedo scusa”……pure! Meno male che messi gli occhialetti almeno mi faccio un’oretta di nuotata in solitaria…..quando ……. “tesorooooo abbiamo preso il pedalò, così possiamo stare con teeeeeee“. (Che bello). Ma il portafoglio, il cellulare, le chiavi della macchina e l’orologio l’avete portato con voi? “Nooooo sta sotto l’ombrellone, ma c’è tanta gente chi vuoi che li tocca“. Così anche l’ultimo spazio che poteva essere spensierato diventa carico d’angoscia, fino al ritorno a riva nella speranza che nessuno abbia avuto la malsana idea di prendere il borsello appoggiato sulla sdraio con vicino anche gli occhiali da sole……….
Oggi chiacchierando con colleghe e collegi in ufficio, pronti e frementi a pochi giorni dall’inizio delle vacanze estive, un po’ per gioco scherzavamo con i rispettivi partner provocandoli con messaggi su whatsapp, chiedendo loro: Ma tu mi risposeresti ancora? E poi se i matrimoni fossero come le locazioni 6+6 rinnovabili tu rinnoveresti? Le risposte sono state a dir poco esilaranti. Una persona ha ovviamente confermato e rinnovato l’amore eterno (sentendosi dare del Falso). Un’altra persona ha proposto un 6+6 mensile, sei mesi assieme e sei mesi sola, e il marito con i figli e baby sitter. Poi ci ha pensato meglio e ha cambiato la baby sitter con la nonna nonché suocera. Bhè certo il tema può infuocarsi facilmente e portare a risvolti e proposte inaspettate come quelle più moderate che mettendo da parte, e lasciando quindi di fatto il Matrimonio in essere così come è costruito nel tempo, nella consuetudine d’esser ormai una famiglia – nella maniera più tradizionale possibile – si riesca, malgrado i rispettivi impegni e incombenze ad avere maggiore spazio per se stessi.
Alcune frasi riportavano:
“ogni tanto non farei un tacito rinnovo, ma un congedo, una sospensione del rapporto, con obbligo di non vedersi e non sentirsi per un po“.
“Separarsi ogni tanto non fa affatto male alla coppia, anzi, la fa rinnovare, riscoprire e rivitalizza elementi del rapporto sopiti col tempo”.
“Anni 6+6=36 se non condivisi; quando tutto è a carico, sulle spalle di uno, quando il carico di responsabilità e fatiche quotidiane, incombenze domestiche, scadenze o corse e rincorse, seguire i figli e svolgere pratiche amministrative quand’anche riguardino tasse, mutui o affitti, bollette o spese di manutenzione. Fa dodici solo se la coppia fa squadra.”
Ma poi, dopo tutte le cattiverie gratuite, si finisce sempre, alla sera, con i piedi che si cercano nel letto (che con questo caldo non è poi il massimo), e con la speranza che le prossime potranno essere ancora delle belle vacanze piene di risate e bei ricordi.
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