La notizia è arrivata verso la fine del 2017 e pur essendo stata, allora, anticipata da alcune voci di corridoio che ne avevano anticipato i dettagli, la conferma ufficiale non ha mancato di stupire gli appassionati di tecnologia e addetti ai lavori. Parliamo dell’acquisizione dell’app Shazam da parte di Apple, ufficializzata nel dicembre scorso con un accordo che ha visto il colosso di Cupertino sborsare ben 400 milioni di dollari, portando a termine quella che si è rivelata la seconda acquisizione più costosa dell’azienda guidata da Tim Cook.
Lasciando da parte, per adesso, le motivazioni che hanno spinto Apple ad acquisire la società proprietaria dell’omonima app conosciuta soprattutto per il sistema di riconoscimento di contenuti audio (in primis la musica), è di oggi la notizia che vede la Commissione Europea interessata ad approfondire quest’accordo, soprattutto per capire se l’acquisizione milionaria rischia di ripercuotersi sulla concorrenza e, di conseguenza, anche sulle scelte dei consumatori.
A seguito di varie indiscrezioni, nel dicembre 2017 Apple ha confermato l’acquisizione di Shazam per 400 milioni di dollari, una cifra inferiore rispetto al valore dell’azienda stimato in 1 miliardo di dollari. Pochi mesi dopo, tuttavia, alcuni paesi tra cui Austria, Spagna, Islanda e Svezia, hanno chiesto l’intervento della Commissione Europea per capire se l’acquisizione era consentita dalle leggi europee. Oggi la Commissione Europea ha quindi annunciato l’avvio di una indagine che andrà ad approfondire i termini dell’accordo e valutare eventuali ripercussioni sulla concorrenza.
Le preoccupazioni maggiori legate all’accordo tra Apple e Shazam riguardano l’ipotesi che l’acquisizione possa in qualche modo danneggiare alcune piattaforme concorrenti, a cominciare proprio da Spotify che da tempo domina il settore della musica in streaming con oltre 100 milioni di utenti. Attualmente Shazam genera circa 1 milione di clic da parte dei suoi utenti che rimandano a servizi di musica in streaming come Spotify ed Apple Music.
In questo modo una eventuale chiusura del servizio che riconosce la musica o una esclusione delle piattaforme concorrenti a beneficio dei servizi di proprietà del colosso di Cupertino potrebbero danneggiare la concorrenza e, inoltre, ridurre le opportunità di scelta dei consumatori europei. Inoltre i dati di Shazam potrebbero essere utilizzati per bombardare gli utenti con pubblicità mirata pensata per portare nuovi clienti ad Apple Music.
Come spiegato dalla commissaria alla concorrenza, Margrethe Vestager, l’obiettivo di questa indagine è di assicurarsi che gli utenti europei possano continuare a godere delle migliori offerte di musica in streaming, evitando che un’acquisizione possa ripercuotersi su una minore scelta per gli utenti.
Per scoprire se la Commissione Europea darà il via libera all’accordo tra Apple e Shazam si dovrà attendere il 4 settembre.
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