E’ ormai da diversi anni, complice la crisi economica degli ultimi anni, che si parla di alcuni dei principali colossi della Silicon Valley, tra cui Apple, Amazon e Google, che scegliendo come sede fiscale paesi con una tassazione agevolata, sono riuscite ad evitare il pagamento di miliardi di euro di tasse.
La pacchia, almeno in parte, sembra essere finita, e la dimostrazione di ciò è data dall’accordo che in questi giorni Google ha raggiunto con il fisco nel Regno Unito, dove dovrà pagare 130 milioni di sterline per le tasse arretrate a partire dal 2005.
Sfruttando a proprio vantaggio il trucco della sede fiscale, in maniera assolutamente legale Google per anni non ha effettivamente pagato le tasse nei diversi paesi in cui generava profitto, arrivando invece a beneficiare di una tassazione agevolata evitando così di pagare cifre nettamente superiori.
Dopo oltre un anno di indagini, tuttavia, è arrivato finalmente l’accordo che porterà Google a pagare 130 milioni di sterline (circa 170 milioni di euro) per gli arretrati a partire dal 2005. Un accordo che il governo inglese descrive come una prima vittoria in tal senso, ma che non ha mancato di scatenare polemiche, considerando che si tratta di una cifra inferiore a quanto in effetti dovuto da Google al fisco inglese per gli ultimi 10 anni.
L’accordo in questione è simile a quello raggiunto da Apple con il fisco italiano, che porterà il colosso di Cupertino a pagare 318 milioni di euro.
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