In questi ultimi anni il modo in cui milioni di persone accedono ai contenuti video è cambiato radicalmente, soprattutto grazie all’avvento di piattaforme di streaming che consentono di accedere da qualsiasi dispositivo a contenuti video, da film a serie tv e contenuti dedicati all’intrattenimento andando incontro alle esigenze dei consumatori. Questo ha reso ancora più semplice e intuitivo l’accesso ai contenuti anche in mobilità, ma sfortunatamente non per tutti.
Una delle limitazioni di cui da tempo si discute e che in tanti hanno criticato, riguarda il cosiddetto geo-blocking, che di fatto impedisce ad una persona che ha sottoscritto l’abbonamento ad una piattaforma di streaming, di accedere ai contenuti anche quando si trova al di fuori dei confini del proprio paese. Una lacuna che, a partire dal prossimo 1° aprile sarà definitivamente colmata, grazie ad un provvedimento che metterà fine al fenomeno del geo-blocking in tutti i paesi dell’Unione Europea.
Dopo la definitiva abolizione dei costi di roaming che applicavano delle tariffe particolarmente costose agli utenti europei che effettuavano chiamate, inviavano sms o navigavano su internet al di fuori del paese di provenienza, questo nuovo provvedimento aggiunge un altro importante tassello a quel mercato unico digitale che incontra le esigenze di milioni di persone.
Fino a questo momento gli utenti europei che pagavano abbonamenti, ad esempio, a servizi di streaming video, potevano accedere ai contenuti solo nel proprio paese, una limitazione per quei milioni di viaggiatori che per motivi di lavoro o vacanza, tendono a spostarsi in altri paesi dell’Unione Europea senza avere l’opportunità di beneficiare del proprio abbonamento.
Con la norma approvata dal Parlamento Europeo lo scorso anno, a partire dal 1° aprile verrà abolito definitivamente il geo-blocking che riguarderà non solo i contenuti a pagamento, come ad esempio quelli offerti in Italia da Sky Go, Netflix e altre piattaforme simili, ma anche per e-book, musica digitale e giochi. La novità, invece, non riguarderà i servizi offerti da emittenti pubbliche che potranno decidere se adeguarsi o meno alla normativa.
Intanto l’abolizione del geo-blocking si rivela un nuovo provvedimento a beneficio dei consumatori. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuto in maniera significativa il pubblico che accede ai contenuti in streaming e, secondo alcune stime, dal 1° aprile 2018 saranno 29 milioni gli europei che potranno beneficiare di questa norma, e che entro il 2020 potrebbero raggiungere i 72 milioni.
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