Milioni di persone in Italia si affidano a operatori telefonici per gestire le proprie utente di telefonia e internet ma anche di altri servizi a pagamento, come ad esempio le pay tv, e tutti questi consumatori, da qualche tempo a questa parte, avevano dovuto far fronte loro malgrado ad una novità tutt’altro che conveniente da parte di queste società. Parliamo di una scelta molto criticata dalle principali associazioni dei consumatori e non solo, che è andata a ripercuotersi per diversi mesi sulle tasche degli italiani.
Si tratta dell’annosa questione della fatturazione a 28 giorni, una strategia adottata da numerose aziende e che persino l’AgCom qualche mese fa ha tentato di fermare con una netta presa di posizione dalla parte dei consumatori. In quell’occasione le società avevano deciso di mantenere la propria posizione, ma questa volta arriva un provvedimento che mette la parola fine alla questione. Con il decreto fiscale recentemente approvato in Parlamento, è stata abolita la fatturazione a 28 giorni in favore della bolletta mensile.
Quella adottata dalle principali aziende che erogano servizi di telefonia, internet e pay tv è stata una strategia volta a incrementare i propri guadagni, fatturando la bolletta ogni 28 giorni invece che 30 giorni, come avveniva in precedenza. Con questa tattica, tuttavia, i consumatori ogni anno si trovavano a pagare non più 12 ma ben 13 bollette, che inevitabilmente facevano lievitare i costi di abbonamento fino all’8.6%.
L’AgCom era intervenuta minacciando sanzioni nei confronti dei principali operatori di telefonia che operano nel nostro paese, ma la richiesta dell’Autorità era stata definita “inappropriata” da parte di AssTel (associazione di categoria dei gestori telefonici). Arriva, però, la decisione da parte del Parlamento che, avendo approvato in questi giorni il decreto fiscale, ha messo fine alla questione.
Con il nuovo provvedimento è stata abolita la fatturazione a 28 giorni in favore della bolletta ogni 30 giorni. Questo costringerà le compagnie telefoniche e pay tv che hanno adottato questa scelta ad adeguarsi entro i prossimi 120 giorni. Inoltre sono stati incrementati i poteri di controllo dell’AgCom e sono state incrementate le sanzioni che adesso partono da €240.000 fino a 5 milioni di euro.
I clienti di queste compagnie (tra cui ricordiamo TIM, Vodafone, Wind/Tre, FastWeb e Sky) riceveranno un rimborso forfettario di €50, e potranno ricevere un ulteriore indennizzo di €1 per ogni giorno di ritardo. Dal provvedimento, invece, sono escluse le aziende che erogano servizi di luce e gas, che potranno emettere bollette con cadenza diversa dai 30 giorni perché in questi casi, i costi risultano legati ai consumi.
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