Ad ogni nuova campagna elettorale una delle promesse più comuni che viene fatta ai cittadini riguarda la riduzione delle tasse, promessa che nella maggior parte dei casi, puntualmente, non viene mai mantenuta. Ma la realtà è che uno dei problemi che affligge da tanto tempo il nostro paese e la sua economia riguarda l’enorme buco legato all’evasione fiscale che ogni anno, secondo le stime, ha un valore che supera i 100 miliardi di euro, una situazione che inevitabilmente si ripercuote su tutti i contribuenti.
Contrastare questo fenomeno, quindi, deve essere considerata una priorità, ed è anche in linea con questa strategia che a partire da luglio 2018 entrerà in vigore un nuovo provvedimento. Si tratta dell’abolizione dei contanti per il pagamento degli stipendi, che potranno essere versati esclusivamente attraverso metodi tracciabili.
Il provvedimento che rientra nella Legge di Bilancio, stabilisce che dal 1° luglio 2018 tutti i datori di lavoro dovranno versare lo stipendio ai propri dipendenti attraverso metodi di pagamento tracciabili, come bonifici bancari o assegni, dicendo definitivamente addio ai contanti. Questa nuova regola ha come intento quello di contrastare due fenomeni, purtroppo, molto diffusi.
Innanzitutto imporre solo pagamenti tracciabili consentirà di contrastare in modo efficace l’evasione fiscale. Inoltre consentirà di contrastare un fenomeno che riguarda milioni di lavoratori costretti dal datore di lavoro a percepire una retribuzione inferiore a quella riportata nel contratto di lavoro. Secondo dati recenti condivisi da Censis e Confcooperative, sarebbero oltre 3 milioni i lavoratori costretti a sottostare a queste regole. In molti casi i dipendenti sarebbero riceverebbero una retribuzione che, a conti fatti, è solo la metà di quanto riportato nel contratto di lavoro.
Come previsto dal provvedimento, l’obbligo di versare la busta paga con metodi tracciabili riguarderà tutti i lavoratori, anche con contratti a tempo determinato o part-time. In ogni caso, nessuna novità per tutti quei lavoratori che già ricevono lo stipendio, ad esempio, attraverso l’accredito sul conto corrente.
Per chi non dovesse adeguarsi alle nuove regole a partire dal prossimo luglio, sarà applicata una sanzione amministrativa che potrà variare dai €1000 e arrivare fino a €5000. Una novità, quindi, che punterà ad una maggiore trasparenza per rendere più complicata la vita degli evasori fiscali e, al tempo stesso, offrire maggiori tutele a milioni di lavoratori.
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