Settimana scorsa la Presidentessa della Commissione dell’Unione Europea Ursula von der Leyen ha presentato un White Paper sull’Intelligenza Artificiale, un documento all’interno del quale sono esposti i principi e gli obiettivi che dovranno ispirare le azioni e i metodi di intervento degli Organi dell’UE nell’ambito della sviluppo tecnologico e, in particolar modo, dell’utilizzo dell’AI volto alla semplificazione del raggiungimento degli scopi economici, sociali ed ambientali che l’Unione Europea si è prefissata di perseguire.
Secondo la Dottoressa von der Leyen, quello legato allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale è al giorno d’oggi un tema di una rilevanza fino a pochi anni fa inimmaginabile, costituendo esso un fattore decisivo e, secondo alcuni, addirittura imprescindibile per la crescita dei paesi e per il miglioramento delle condizione generali della comunità.
Ad anticipare questo filone di pensiero era stato già Putin, il quale aveva dichiarato nel settembre del 2017 che la nazione che conquisterà il primato nel controllo dell’Intelligenza Artificiale potrà vantare di conseguenza un netto vantaggio su tutti gli altri competitors a livello globale, in quanto l’AI rappresenterà nel prossimo futuro una risorsa di inestimabile valore.
Avendo dunque acquisito la consapevolezza di tutto ciò, l’Unione Europea ha finalmente preso l’iniziativa in parola, mirando a creare una cornice normativa e tecnologica comune a tutti gli Stati membri, così da armonizzare l’avanzamento di questa innovazione e renderla quanto più in linea possibile con le politiche in programma.
Inoltre, la Commissione Europea ha annunciato che nel proprio progetto riguardante l’Intelligenza Artificiale rientra anche la cura delle relazioni che sorgeranno in questo ambito con altri attori del palcoscenico internazionale, tra tutti Stati Uniti e Cina, che sono sicuramente due dei paesi extraeuropei più attenti ai progressi tecnologici.
Andando ora ad analizzare sinteticamente il contenuto del White Paper, dobbiamo ribadire ancora una volta che l’Intelligenza Artificiale sia percepita come un mezzo per il perfezionamento delle misure adottate in innumerevoli campi, quali l’assistenza sanitaria, l’agricoltura, lo snellimento dei procedimenti giudiziari e burocratici e, per concludere, la tutela dell’ambiente.
Avendo dunque individuato gli scopi e gli ambiti di applicazione, comprendiamo abbastanza agevolmente come il principio cardine attorno al quale il White Paper ruota è senza ombra di dubbio quello dell’efficienza.
Infatti, soltanto assicurando un elevatissimo standard qualitativo del funzionamento dell’Intelligenza Artificiale, questo strumento potrà poi rivelarsi utile a queste cause così delicate e complesse.
In secondo luogo, non dobbiamo assolutamente dimenticare che l’implementazione di queste tecnologie richiederà un ingente esborso economico. Di conseguenza, per poter dire che un tale sacrificio sia stato un investimento saggio e ben riuscito, sarà essenziale che l’impatto che l’AI avrà nei campi appena sopra elencati sfiori i limiti della perfezione.
In chiusura, il documento presentato da Ursula von der Leyen appare essere un grosso passo in avanti nella costruzione di una Europa più abile e capace nella rincorsa ai propri fini, tuttavia non bisogna perder d’occhio le difficoltà che questo progetto inevitabilmente implicherà. Pertanto sarà necessaria una collaborazione perpetua tra le Istituzioni nazionali e sovranazionali, così da poter rendere questo processo di crescita quanto più uniforme ed omogeneo possibile, in conformità con i dettami dell’Unione Europea.
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