Marco Fabbris, un giovane di soli 23 anni (24 a dicembre) è deceduto all’ospedale di Adria dopo essere stato per pochissimi giorni in coma. Era andato al pronto soccorso quattro giorni prima accusando un forte dolore alla gola. Lo aveva accompagnato la sua fidanzata e da lì è cominciato l’incubo. Dopo aver spiegato quanto avesse gli era stato assegnato un codice giallo, segnalando l’alta gravità del fatto. La ragazza lo vedeva da fuori parlare e poi cominciare a gesticolare e mettersi le mani alla gola e in bocca. A quel punto è sopraggiunta la crisi che ha portato al peggioramento acuto delle sue condizioni. All’una di notte dopo essere stato intubato a difficoltà, proprio per il gonfiore alla gola che gli rendeva difficile anche respirare, è entrato in coma. Un coma da cui non si è più risvegliato. Giovedì è stato dichiarato ufficialmente morto non avendo più attività cerebrali.
Per l’accaduto ora sono stati indagati 8 medici e il sostituto procuratore della Repubblica di Rovigo, Andrea Girlando, ha disposto l’autopsia prevista per domani per poterne chiarire le cause.
I genitori non accusano nessuno, cercano solo una spiegazione ad una morte così repentina e priva di motivazioni evidenti.
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