Altroconsumo avvia una class-action contro Facebook

Gli ultimi mesi per Facebook non sono certamente stati tra i più semplici della sua storia, soprattutto dopo il caso Cambridge Analytica, che ha ancora una volta messo in evidenza problemi legati al modo in cui la multinazionale guidata da Mark Zuckerberg gestisce e protegge i dati degli utenti che usano il social network che conta oltre 2 miliardi di utenti attivi.

A distanza di circa sei mesi dallo scandalo, anche Altroconsumo ha deciso di intervenire. L’associazione dei consumatori ha deciso di avviare una class-action contro Facebook proprio in merito allo scandalo Cambridge Analytica, in relazione alla raccolta dei dati degli utenti e al modo in cui questi vengono usati dalla piattaforma. L’obiettivo non è solo quello di ottenere maggiori tutele sulla gestione dei dati sensibili, ma anche un risarcimento per ogni utente iscritto al celebre social network.

Altroconsumo ha confermato di aver depositato presso il Tribunale di Milano i documenti necessari ad avviare l’iter giudiziale per una class-action contro Facebook, in collaborazione con altre associazioni dei consumatori in Spagna, Belgio e Portogallo. Secondo quanto scritto da Altroconsumo, tenendo in considerazione i benefici commerciali che Facebook ha ottenuto violando la privacy degli utenti e le leggi a tutela dei consumatori, l’obiettivo è quello di ottenere un risarcimento minimo di €200 per ogni utente europeo iscritto al social network, ma la cifra dipenderà da quanti anni l’utente è iscritto e in che modo lo usa.

Oltre a chiedere un risarcimento, l’associazione dei consumatori chiede che gli utenti vengano informati adeguatamente sul modo in cui vengono usati i dati sensibili e la possibilità di scegliere in qualsiasi momento quali condividere.

I problemi per Facebook, tuttavia, non si limitano allo scandalo dei mesi scorsi. Pochi giorni fa è stato confermato un consistente furto di dati dalla piattaforma, che avrebbe coinvolto circa 50 milioni di profili. A questo proposito, Altroconsumo ha inviato una diffida a Facebook per chiedere chiarimenti anche su questo caso. In particolare viene chiesto alla multinazionale statunitense quali provvedimenti ha intenzione di prendere per rimediare alla violazione dei dati personali e quanti utenti in Europa e Italia sono stati coinvolti.

Ivo Tarantino, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, ha dichiarato:“È intollerabile che Facebook continui ad avere delle clamorose falle nel sistema di sicurezza della propria piattaforma, dimostrando in maniera sempre più evidente di non riuscire a proteggere i dati dei propri utenti. La nostra organizzazione è impegnata sul fronte della protezione dei dati e della tutela dei diritti dei consumatori in rete. Oggi la nostra azione contro Facebook prende sempre più corpo, anche alla luce dell’ultimo data breach”

Al momento le persone che hanno deciso di aderire alla class-action di Altroconsumo contro Facebook sono più di 29.000. Chi vuole partecipare, può ancora farlo visitando il sito dell’associazione.

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