Quando si parla di virus particolarmente pericolosi per la salute dell’uomo, è sufficiente prendere un’enciclopedia medica per venire a conoscenza di patologie e batteri talmente poco diffusi da essere persino sconosciuti per la maggior parte delle persone comuni, ma che nel momento in cui riescono ad insinuarsi nel corpo umano possono provocare danni talmente gravi ed estesi da causare persino la morte del soggetto infettato, creando un pericolo reale che di certo non può essere sottovalutato. E’ il caso di un batterio particolarmente pericoloso soprannominato ameba “mangia-cervello”, che dopo l’ultimo caso avvenuto nel mese di giugno proprio negli Stati Uniti d’America, ha provocato in questi ultimi giorni una nuova vittima, una 19enne che si trovava nel Maryland insieme alla famiglia per una breve vacanza, ma che invece è purtroppo andata incontro alla morte dopo aver semplicemente fatto un bagno in un torrente del Maryland.
Tutto è avvenuto lo scorso 20 agosto, quando Kerry Stoutenburgh, una ragazza di 19 anni di New York, è partita per il Maryland insieme alla sua famiglia per trascorrere qualche giorno di vacanza in totale spensieratezza. Durante la permanenza nel Maryland, tuttavia, la ragazza ha deciso di fare un bagno in un torrente della zona, complice il clima particolarmente adatto, ed è proprio in seguito a questo che ha contratto l’ameba mangia-cervello. A distanza di poco, infatti, la 19enne ha sofferto di malori tra cui mal di testa e vomito che l’hanno afflitta per oltre 10 giorni, fino addirittura alla morte sopraggiunta circa 10 giorni dopo.
Il responsabile della morte di questa giovane ragazza che aveva tutta la vita davanti e che sognava di diventare regista è stata la Naegleria Fowleri, un parassita conosciuto anche come ameba “mangia-cervello”, un pericoloso parassita che provoca il 90% di mortalità negli esseri umani. L’ameba, riesce infatti a insinuarsi nel corpo delle sue vittime passando dal naso e muovendosi fino al cervello dove è in grado di nutrirsi del tessuto cerebrale creando danni devastanti, causando la meningoencefalite amebica primaria che purtroppo è in grado di uccidere in un tempo piuttosto breve. Nonostante la giovane sia stata ricoverata ben due volte, i medici, che dopo i test sulla meningite con risultato negativo hanno sottoposto la ragazza ad altri test, non sono riusciti a scoprire in tempo la causa del suo malessere, e il 1° settembre, a poco più di 10 giorni dall’infezione, Kerry è morta.
Questo caso presenta molte similitudini con quello accaduto pochi mesi fa presso il Whitewater Center nel Nord Carolina, dove la 18enne Lauren Seitz ha contratto lo stesso parassita facendo un bagno nel parco acquatico. In generale, l’ameba “mangia-cervello” dal 1962 ad oggi avrebbe infettato circa 134 persone, e tra questi solo tre sono sopravvissuti.
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