Da quasi una settimana è al centro delle cronache e della discussione la proposta del Ministro Boccia di impiegare 60.000 persone come “assistenti civici” nei prossimi mesi. L’obiettivo? Vigilare su eventuali assembramenti, il tutto ovviamente senza armi e impiegare meno risorse possibili.
Sì perché nessuno di questi 60.000 assistenti civici percepirà uno stipendio, probabilmente il loro compenso consisterà in un semplice rimborso spese. L’idea è teoricamente quella di continuare a controllare le persone poco responsabili senza impiegare eccessivamente le forze di polizia. Una proposta che sembra però dividere il paese quella degli assistenti civici.
Da un lato una delle criticità è le dimensioni: 60.000 assistenti civici. Un piccolo esercito interamente dedito a una funzione: evitare che gruppi di persone si ammassino in strada. Forse fin troppe persone, considerando che non hanno mezzi. Proviamo a fare un esempio.
Degli assistenti civici incontrano 20 persone tutte appiccicate l’un l’altra in strada. Che senso ha che questi siano in due, in tre o in quattro, se tanto sono comunque in inferiorità numerica e non hanno mezzo per poter fare valere la presunta autorità. Ecco che ci colleghiamo al secondo problema della figura che il Ministro Boccia ha ipotizzato: l’autorità.
Che poteri avranno a disposizione? Qui siamo di fronte a una classica situazione in cui tutte le risposte sono sbagliate. Da un lato l’ipotesi che gli assistenti civici possano solo “consigliare caldamente” di evitare assembramenti, dall’altra che dispongano di piccoli ed eventuali poteri coercitivi.
Quest’ultima ipotesi sembra però essere del tutto inaccettabile. Anche perché in Italia e in tutto il resto del mondo esistono già cittadini il cui ruolo è la protezione della legge e di garantire il rispetto della stessa: le forze dell’ordine. E certamente non si può dire che in Italia queste manchino.
Polizia di Stato, Carabinieri, Finanza, Vigili etc… In Italia esiste anche un corpo di gendarmeria, i carabinieri. Per gendarmeria si intende un corpo militare che però svolge, di norma, funzioni di pubblica sicurezza paragonabili se non sovrapponibili a quelle della Polizia. Oppure possono essere visti come un corpo di polizia militarmente organizzato.
Insomma, il succo è che le forze dell’ordine in Italia non scarseggiano, anzi, sono sovrabbondanti rispetto ad altri paesi. Difficile capire quale sia il senso di fare un bando per 60.000 assistenti civici, come preannunciato, come detto prima, dal Ministro Boccia.
La proposta assistenti civici non è stata particolarmente gradita alla responsabile della sicurezza nel nostro paese, la Ministra Luciana Lamorgese, che presiede il Dicastero degli Interni. Infatti secondo la titolare del Viminale si rischierebbe ogni sorta di abusi, con cittadini non addestrati messi in strada a improvvisarsi poliziotti o carabinieri.
Si può aggiungere però un secondo rischio, ossia quello che in pericolo sia la sicurezza degli stessi assistenti civici. Dato per scontato il fatto che probabilmente non porteranno con sé alcun tipo di arma, nemmeno uno sfollagente dunque, questi assistenti civici si avvicineranno probabilmente a gruppi di persone molto numerose.
Persone che potrebbero reagire. Pensando a quando tipicamente si formano gli assembramenti per strada non viene difficile immaginare che questa scena probabilmente sarà ambientata di notte. Gravi rischi per tutti quindi, in ogni momento potrebbe scoppiare una rissa che metterebbe in pericolo proprio le persone che hanno risposto alla chiamata per cercare di aiutare.
Peccato però che oltre che alla buona volontà serva anche addestramento e preparazione. Di queste ultime due dispongono però le sole forze dell’ordine, della prima anche gli assistenti civici. Non sembra essere, vista così in attesa di sviluppi prima dell’eventuale concorsi, una buonissima idea.
Fonte: La Repubblica
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.