Noemi è fuori pericolo, ma quello che ha vissuto domenica pomeriggio difficilmente riuscirà a lenirlo come accadrà per il colpi ricevuti, le botte, le percosse, i colpi di scopa ricevuti da quell’uomo che lei chiama “papà”: “Andate a prendere mio fratello, lo sta picchiando mio padre”. Queste le sue prime parole una volt arrivata in codice rosso all’ospedale Santobono di Napoli. Noemi ha 8 anni e forse ancora non le hanno detto che suo fratello ha avuto una sorte diversa. Giuseppe, più piccolo di lei di un anno, è morto per arresto cardiaco in seguito alle botte ricevute con il manico della scopa, inferte dal compagno di sua madre. Il tutto avviene a Cardito, un comune nord di Napoli nella casa di Valentino Caso, 30 anni, i suoi tre figli avuti da una precedente relazione e Tony Sessoubti Badre, di 24 anni. Dopo la frase della bambina le sorti del patrigno sono cambiate. Quando hanno ritrovato il corpino deceduto in casa, sopra un divano e la bambina tumefatta dai colpi, Tony aveva dichiarato che i due bambini fossero caduti per le scale.
Una dichiarazione che non reggeva viste le atroci condizioni in cui sono stati ritrovati i due figli più grandi. La piccola di soli 4 anni fortunatamente non è stata toccata dall’ira dell’uomo. Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del Santobono di Napoli, a rilasciare dichiarazioni che lasciano a bocca aperta: “Lavoro in pronto soccorso pediatrico da trent’anni – ha detto all’Ansa -, pensavo di averle viste tutte ma quello che ho visto ieri è la scena più raccapricciante a cui ho mai assistito. La bambina – racconta Tipo – aveva il volto tumefatto ma soprattutto sangue sul cuoio capelluto, tutte ferite compatibili con l’ipotesi di percosse”.
“In particolare – prosegue il primario del Santobono – il sangue sulla testa ci ha fatto sospettare lesioni interne e quindi abbiamo sottoposto la bimba a tac e radiografie. In due ore abbiamo svolto tutte le analisi che ci hanno rassicurato sul fatto che si trattasse solo di ferite superficiali, che non avevano leso organi interni”. Inizialmente la bambina “era in stato di choc emotivo – conferma il primario – non parlava e anche questo ci aveva preoccupato, invece si trattava solo di uno stato momentaneo”. Ora Noemi si trova con una diagnosi di trauma cranico nel reparto di neurochirurgia, dove si trova tutt’ora, piantonata dalle forze dell’ordine.
Secondo quanto alla fine ha ammesso Badre avrebbe perso il controllo dopo che i bambini avevano rotto le sponde del lettino appena comprato con tanti sacrifici: “Per comprare la cameretta nuova avevamo fatto molti sacrifici, perciò quando i bambini hanno rotto le sponde del letto ho perso il controllo e li ho picchiati. Facevano troppa confusione, non stavano fermi un minuto“. Lui, di padre tunisino e madre napoletana, faceva il venditore ambulante nei mercatini, dove poi aveva anche conosciuto Valentina. Tony, nell’interrogatorio di domenica, avrebbe ammesso di averli colpiti “con calci e pugni ma senza usare la scopa”. Poco chiara l’implicazione della madre che ammette di non aver sentito nulla anche se al momento era in casa.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.