Siamo tutti con Beatrice Vio:
Senza banalizzare o riprendere i titoli dei giornali sensazionalisti e che cercano solo maggiori lettori attraverso i caratteri cubitali, o rifacendosi alle imprese delle recenti paraolimpiadi, e ai successi dei nostri atleti, sarebbe dapprima da commentare, senza il piglio di chi ne sa di più, “ci siamo accorti di loro solo ora”.
Riuscire ad essere Personaggi, in un contesto del genere non è facile. Trasformare tutto in uno show, con luci della ribalta veloci e fuggevoli si. Poi le luci si spegneranno e la realtà sarà molto dura. E’ dura tutti i giorni per chi non è un’Eccellenza.
La vita di tutti i giorni di una persona con disabilità (quando sono le sole) motorie è faticosissima. Ogni gesto che si compie normalmente, ogni atto richiede tempi e impegni differenti. Seppure tutto ciò nel tempo diventa la loro normalità, quando ci sono risultati come quelli di questi giorni, acclamati enfatizzati a me viene spontanea una grande gioia ma anche una gran rabbia. La gioia, ovviamente è nel riconoscere quanto di buono e bello qualcuno è riuscito a realizzare. I risultati ottenuti con il sacrificio e la grinta.
La rabbia deriva dall’abbandono quotidiano, dal girare la testa o dall’additare. Una rabbia a tutelare (idealmente) tutte le persone dietro le finestre, chiuse in casa. Questi personaggi ora simbolo nelle diverse discipline vanno ammirati cento volte di più di qualsiasi altra persona. Anche se, come banalmente e con superficialità si va dicendo, hanno trovato il loro scopo, la loro rivincita. Per ognuno di questi fantastici ragazzi, ce ne sono cento o mille che però vivono in situazioni completamente differenti. Nessuno sa di loro, nessuno sa cosa a loro piacerebbe fare, i sogni e le ambizioni. Pochi potranno riuscire a realizzare parte di un progetto, avere uno scopo che possa avvicinarsi alla parola sogno.
Spero che tanta acclamazione porti poi ad un echeggiare per lungo tempo di imprese e di nomi. Spero che un giorno coloro che sono stati Eroi, Eccellenze, possano diventare, aldilà delle medaglie, il nostro orgoglio sociale. Alex Zanardi, Bebe Vio ambasciatori, strumenti per aiutare chi merita di più. La gioia è fatta anche di un lavoro di gruppo, di uno staff, che supporta e aiuta. Ecco io spero che queste persone possano dimostrare ancora una volta il loro essere speciali e aiutare coloro che soffrono, chi è limitato, chi non ha aiuti, chi potrebbe fare ma non ne possiede i mezzi…. e chi non ha la stessa loro forza. Alex Zanardi è un mostro di Forza di Volontà, si è rialzato col suo sorriso beffardo e allontanando brutti presagi ha ricominciato a lottare, a faticare, a soffrire e a vincere contro il destino. Lui ha potuto per le sue grandissime capacità mentali fisiche ma anche economiche. Sponsor e pubblico e il fatto di essere già un personaggio mediatico, hanno fatto da catalizzatore e convogliatore di un’energia che solo un uomo fantastico come lui poteva trasformare in potenza fisica e mentale e una grandissima capacità comunicativa positiva. Un esempio.
Bebe Vio è stata in queste Paraolimpiadi, con la sua grinta, la spinta, l’entusiasmo e attraverso il suo grido liberatorio, uno sfogo, un pianto, un sorriso, una vittoria su tutto ciò si era messo tra lei e il suo senso d’essere comunque e sempre una combattente.
In un abbraccio che ha rappresentato l’abbraccio di tutti quelli che in lei hanno visto una figlia è diventata per noi tutti la ragazza che ce l’ha fatta. Bebe è una ragazza, il suo sorriso è bello e sincero. E’ pazza scatenata, simpatica. Lei ha sofferto tanto nella vita e quello che sta vivendo spero possa ricompensarla – in parte – per ciò che ha perso. Tutto il clamore spero continui per sempre. E’ così tenera e dolce che non le si può non augurare ogni bene. Come Bebe in Italia ce ne sono tanti che non hanno avuto la fortuna di avere i suoi genitori che l’hanno supportata e spinta a continuare. Non tutti hanno il suo carattere e la sua forza di volontà e le persone che Beatrice ha avuto la possibilità di avere vicino. La sua Famiglia le ha dato il supporto morale e la possibilità di frequentare i Centri giusti. Bebe è un esempio per tanti e deve continuare ad esserlo . Deve continuare a raccontarsi e rivendicare diritti che spettano a tutti coloro abbiano incontrato grandi e piccole difficoltà.
Il suo sogno Bebe Vio l’ha realizzato. Ha vinto la medaglia d’oro nella scherma e ieri sera ha partecipato all’ultima cena come Presidente degli Stati Uniti d’America di Barack Obama. Una bella soddisfazione. Ha fatto con lui anche un selfie. Grande Presidente e grande Bebe.
Bebe ha solo 19 anni, ora deve continuare a vincere con noi, (siamo tutti con te), poi quando sei più grande ne riparliamo.
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