Un aereo Ryanair, partito da Atene e diretto a Vilnius, è stato dirottato dal presidente della Bielorussia, Alexander Lukashenko, per arrestare un suo dissidente, Roman Protasevich, che è stato poi scortato dai caccia militari fino a Minsk.
L’evento: stando alla ricostruzione dei fatti, mentre il volo stava sorvolando la Bielorussia, è stato volutamente costretto ad atterrare dalle autorità locali, con il pretesto di un allarme bomba. A bordo del velivolo vi era Roman Protasevich, blogger 27enne bielorusso che negli ultimi anni ha più volte dato vita a proteste contro il leader Lukashenko. Una volta a terra, la polizia ha arrestato il dissidente che ora rischia 15 anni di carcere. Lui stesso era stato il fondatore di “Nexta“, un canale Telegram, attraverso il quale circolava una fitta rete di informazioni, grazie alla quale erano state organizzate proteste e che era da tempo nel mirino di Lukashenko. La presidenza bielorussa ha oltretutto confermato alla stampa la volontà del presidente bielorusso di far scortare il Boeing-737 di Raynair, da un Mig-29 fino a Minsk. L’evento è stato ovviamente condannato quasi all’unanimità da parte delle principali istituzioni. La IATA (International Air Transport Association) si è espressa a riguardo: “Condanniamo fermamente qualsiasi interferenza o richieste per l’atterraggio di voli civili che non siano coerenti con le norme del diritto internazionale. I dettagli del volo FR4978 non sono chiari per questo è necessaria un’indagine completa da parte delle autorità internazionali competenti“.
I leader UE hanno ritenuto estremamente grave l’operato di Lukashenko, al pari di un’azione terroristica. Lo stesso ha affermato che sarebbe stato pronto a tutto pur di conservare i propri privilegi, il che fa parecchio preoccupare le istituzioni europee, che considerano il leader bielorusso una minaccia. Ciò che preoccupa ancora di più è che, Roman Protasevich, potrebbe rischiare ora la pena di morte con l’accusa peggiore: terrorismo e incitamento alla rivolta. Si sono espressi molti Paesi a riguardo, tra cui la Polonia che sembra essere la meno intransigente. Anche il Ministro degli Esteri Di Maio ha esplicitato la sua preoccupazione, spronando l’Europa a prendere il distacco da certi Stati. L’evento ha avuto anche l’aggravante dei 140 passeggeri a bordo del volo, i quali sono stati privai dei propri diritti per la volontà di un solo uomo, definito come “attentatore della democrazia”. Dopo le condanna della comunità internazionale, si è espresso anche Lukashenko stesso a riguardo, affermando che gli attacchi contro la Bielorussia sono oltre il limite. Queste sono state le sue parole: “Come avevamo previsto, i malintenzionati esterni ed interni hanno cambiato i metodi di attacco al Paese. Hanno attraversato molte linee rosse e hanno superato i confini del buon senso e della moralità umana“. Ora, l’agenzia europea per il controllo del traffico aereo, ha affermato che saranno reindirizzati circa 100 voli giornalieri dell’UE, verso i paesi baltici, per evitare di finire sotto il controllo aereo della Bielorussia. Molte compagnie hanno già bloccato i voli da e verso Minsk, prima su tutte la Air France.
Anche oltreoceano arrivano condanne verbali nei confronti di Lukashenko. Ad esprimersi è stato il leader americano, Biden, il quale ha chiesto un’indagine internazionale approfondita al più presto, valutando “opzioni adeguate per i responsabili”. Continua poi affermando che :”Questo oltraggioso incidente e le immagini del signor Protasevich arrestato sono un vergognoso assalto sia al dissenso politico e sia alla libertà di stampa. Gli Stati Uniti si uniscono agli altri Paesi del mondo nel chiedere il suo rilascio, così come il rilascio di centinaia di prigionieri politici detenuti ingiustamente“. Oggi si svolgerà, oltretutto, una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che si muoverà affinché avvenga il rilascio di Protasevich e venga rispettata la sua libertà.
In attesa di aggiornamenti dalle principali istituzioni, anche Draghi esprime la sua solidarietà con il ragazzo bielorusso, affermando che le sanzioni fino ad ora applicate nei confronti dello Stato dell’est e Lukashenko sono equilibrate e che l’Europa è pronta ad affrontare una potenziale reazione dello stesso.
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