E’ proprio il caso di dire che sembrava troppo bello per essere vero. Stiamo parlando del caso che sul finire del 2017 ha riguardato milioni di consumatori in Italia, con aumenti sui costi per le tariffe telefoniche. Si tratta della scelta intrapresa da queste società di adottare una fatturazione a 28 giorni, decisione questa che ha comportato un aumento dei costi pari all’8.6% e l’aggiunta di una tredicesima bolletta.
Dopo la presa di posizione delle principali associazioni dei consumatori, la politica ha deciso di intervenire sulla questione integrando nella legge di Bilancio 2018 un provvedimento che ha di fatto obbligato le compagnie telefoniche a tornare alla fatturazione mensile. Il 2017 si era concluso con questa notizia positiva per i consumatori, ma sfortunatamente sembra proprio che le compagnie telefoniche siano riuscite a trovare una scappatoia che, di fatto, non cambierà la situazione. La fatturazione mensile delle bollette telefoniche tornerà come previsto per legge, ma a quanto pare gli aumenti resteranno invariati.
L’obiettivo del provvedimento legislativo approvato nei mesi scorsi era quello di andare incontro alle esigenze dei consumatori, abolendo la fatturazione a 28 giorni per tornare a quella mensile, per ridurre gli aumenti che erano derivati. Le principali compagnie telefoniche, a quanto pare, si sono dovute adeguare, annunciando il ritorno alla fatturazione mensile entro il 5 aprile 2018. Ma confermando gli aumenti che, adesso, saranno suddivisi nelle 12 mensilità.
TIM tornerà alla fatturazione mensile per la telefonia mobile dal 5 marzo e per la telefonia fissa al 1° aprile, integrando anche un aumento del traffico dati e dei minuti a disposizione. Vodafone dal 25 marzo per i clienti mobili e dal 5 aprile per la telefonia fissa. In entrambi i casi, tuttavia, è stato confermato anche un aumento delle tariffe pari all’8.6%, che manterrà quindi i rincari visti con la fatturazione a 28 giorni e di conseguenza i guadagni derivati da questa scelta. Anche Wind-Tre e Fastweb torneranno alla fatturazione mensile entro la data ultima prevista dalla legge.
Non si è fatta attendere la risposta del Codacons, che ha annunciato l’intenzione di presentare un esposto all’Antitrust, per evitare l’ipotesi che le compagnie telefoniche facciano cartello a discapito della concorrenza e dei consumatori. Come naturale che sia, infatti, i clienti possono anche decidere di rescindere il contratto con la propria compagnia telefonica, ma se tutte dovessero applicare i medesimi rincari, per i consumatori sarebbe impossibile evitare l’aumento delle tariffe.
Attendiamo quindi futuri sviluppi.
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