Qualche giorno fa la Francia ha dato il via al divieto del burkini sul suo territorio per problemi di sicurezza. Così le fotografie della polizia francese che obbligata una donna musulmana a togliere il burkini indossato in spiaggia, oltre che metterle anche la multa, hanno fatto il giro dei social tra commenti di approvazione e di diniego.
La parola ora arriva dall’Onu che si dissocia dalla decisione francese e revoca immediatamente il divieto del costume che copre interamente il corpo delle donne. La revoca è stata fatta poiché queste restrizioni: “non rafforzano la sicurezza ma, al contrario, alimentano intolleranza religiosa e discriminazione dei musulmani in Francia, in particolare le donne. La parità di genere non si ottiene regolamentando i vestiti che le donne decidono di portare”. Così l’Alto commissariato Onu per i diritti umani interviene sulla misura adottata nelle scorse settimane sulle spiagge di alcuni comuni francesi e accoglie positivamente la decisione del Consiglio di Stato francese di bloccare l’introduzione del divieto.
La polemica era partita ai primi di agosto quando comuni come Cannes avevano introdotto il divieto di indossare il burkini in spiaggia. Lo scorso venerdì però il Consiglio di Stato ha revocato a Villeneuve Loubet, Comune sulla Costa azzurra questa restrizione, mentre il sindaco Lionnel Luca ha annunciato che non solo non ritirerà il divieto ma a breve presenterà una proposta di legge per vietare il burkini.
Una proposta che probabilmente morirà ancora prima di essere presentata dopo che il ministro dell’Interno francese, Bernard Cazeneuve, ha dichiarato che il governo francese si rifiuta di fare leggi sull’uso del burkini perché una legge per introdurre un divieto di portare questo tipo di costume sarebbe “incostituzionale e inefficace”. Non è dello stesso parere Nicolas Sarkozy, che promette in caso di rielezione, un cambiamento costituzionale per poter introdurre il divieto del burkini in Francia.
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