Che fine ha fatto… Luigi di Maio

Da Ministro degli Esteri, al non essere eletto in Parlamento con il suo nuovo Partito, nato come Gruppo Parlamentare alla Camera, “Insieme per il Futuro” e trasformatosi in  “Impegno Civico” con cui ha corso alle elezioni del 2022. Non ha raggiunto il quorum minimo, la soglia di sbarramento per cui tornare tra gli scanni del Parlamento.

Una carriera, con nascita politica, crescita, ascesa, declino e rinascita,  davvero molto particolare per un Personaggio pieno di entusiasmi e contraddizioni, che allo stesso tempo che negli anni, ha attirato su se stima e invidie varie. Non facente parte di particolari caste, additato per la mancanza di titoli, era riuscito malgrado tutto a farsi strada, complici personaggi che lo hanno dapprima appoggiato e poi  messo da parte, può davvero esser fiero della strada percorsa. Non ha ancora 40 anni e ha ricoperto ruoli importantissimi nelle Istituzioni Pubbliche. La Politica però crea e distrugge. A volte mette da parte per poi riproporre….idee, persone….. Luigi di Maio è giovane e non si è lasciato scalfire da tutto ciò e si è ritagliato un ruolo nuovo, appoggiato da chi crede nelle sue capacità.

Adesso sta in stand-Bye (politico) pur lavorando e studiando. Lo chiamavano il “bibitaro”  per i lavori che da ragazzo ha fatto, ma era una sciocchezza per ledere l’immagine politica. Finiti gli studi, dopo la maturità si era iscritto dapprima a ingegneria, per deviare poi su Giurisprudenza che meglio rappresentava la sua indole. Pur non completando il suo percorso, già da studente si era fatto portavoce e manifestava le proprie idee politiche quale rappresentante di uno o altro movimento studentesco. Veniva da una famiglia le cui idee politiche erano orientate a destra, ma Luigi prese una propria identità, che ritrovò nel neonato Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. All’interno del Movimento acquistò sempre più spazio e potere, entrando a  far parte prima del “Direttorio”, poi sempre più presente, forte degli incarichi di Governo che conquistò nei Governi Conte e Draghi, fino ad esserne Capo del Movimento Cinque Stelle.

La svolta:

Poi venne scalzato e costretto ad andarsene per attriti interni proprio con l’ex Presidente del Consiglio Conte, che  prese le redini del Movimento, voltando la barra del timone più a sinistra rispetto al predecessore.

Eh si che Luigi di Maio proprio con Conte era stato Vice Presidente del Consiglio e Minustro delle Sviluppo Economico (Conte I) e Ministro degli Affari Esteri (ConteII). Poi Confermato col Governo Draghi, per gli eccellenti risultati ottenuti.

Pugnalato alle spalle da Forze interne, non esplicito ma chiaro… la sua affermazione. Un cambiamento necessario, per le forze”nuove” per il declino dell’apprezzamento generale del Partito e per una figura molto diplomatica, ma con poca forza.

Si dimette anche da “Impegno Civico”, la sua creatura che era nata e aveva fatto aderire numerosi Parlamentari, creando una vera e propria scissione nel M5S.

Adesso lavora in maniera sommersa, c’è non si vede troppo in giro,  ma tornerà o almeno proverà a tornare attivo nel mondo politico e/o comunque, non rimarrà ancora per molto al riparo dei riflettori…Ad aprile 2023 viene indicato come Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo Persico (fortemente voluto da Josep Borrell). Assume l’incarico il 1º giugno 2023. (fonte Wikipedia). Dopo l’esperienza quale Ministro degli Affari Esteri Italini, ora il suo compito è tutelare gli interessi dell’unione Europea che ne hanno riconosciuto il valore del lavoro svolto. Deve perciò  «salvaguardare gli interessi fondamentali dell’Unione e la sicurezza nella regione del Golfo; promuovere buone e strette relazioni tra l’Unione e i Paesi della regione del Golfo in base a valori e interessi comuni. Di fatto un ruolo Sovranazionale cruciale nella mediazione e diplomazia in zone instabili e dai fragili equilibri geopolitici.

Anche il ricoprire questo ruolo ha scatenato polemiche. Lui non rappresenterebbe l’attuale Governo e le idee che in esso presenti. Il ruolo è però sovranazionale e non in contrasto con i vari Governi, ma anzi appoggia e ne promuove le attività. Altre polemiche ne hanno riguardato il Budget a disposizione per la propria attività e il relativo onorario, che però non è competenza dello Stato Italiano.

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