Dopo l’allarme in Francia, le sciocche derisioni nostrane e i stereotipi che indicano i cugini francesi come poco attenti alla pulizia domestica, il fenomeno delle cimici nelle abitazioni, come ogni fenomeno sociale, culturale e ahimè medico, è arrivato anche qui da noi in Italia.
Le cimici ci sono sempre state. In passato sicuramente era un fenomeno più diffuso. Carenze di igiene e minore attenzione a certi fenomeni, facevano si che in taluni luoghi convivessero per parecchio tempo con gli umani. Venivano ospitate in mobili, letti, materassi, cuscini, vecchi divani e tappeti. Arrivavano in casa con scarpe, indumenti e accessori e proliferavano. In parte debellate, stanno tornando. Ci sono segnalazioni di vere e proprie invasioni in ambienti pubblici, in luoghi umidi e caldi o dove circola molta gente (gente che arriva anche dall’estero). Questi insetti di giorno sostano inerti, fermi e nascosti. Si muovo principalmente durante la notte, alla ricerca di luoghi dove creare nuovi nidi. La femmina si nutre di sangue e va alla ricerca di un corpo. Il calore, l’anidride carbonica e l’odore le attira, e questa se ne nutre per il nutrimento necessario al successivo deposito delle uova. Si nascondono e mimetizzano nelle abitazioni ed è molto difficile scovarle.
Le punture o morsi, lasciano segni sulla pelle – principalmente braccia, collo e spalle e pur non essendo la loro puntura dolorosa può causare veri e propri sfoghi cutanei e vere e proprie reazioni allergiche. Fortunatamente però le cimici non sono veicolo di malattie serie come invece può succedere per altri insetti come le pulci, le zecche e i pappataci.
La diffusione negli appartamenti avviene attraverso i vestiti, valigie, borse, buste, animali domestici.
La presenza non sempre viene individuata per tempo ed è quindi facile la diffusione all’interno degli appartamenti e palazzi. Altrettanto difficile è la loro eliminazione. In presenza di infestazioni da cimici le operazioni da seguire sono di diversa natura e in tal senso ci si deve affidare a ditte specializzate. Il risultato non è scontato. L’uso di prodotti chimici, ma anche di vapore ad alte temperature dovrebbe eliminare i focolai, il che significa eliminare adulti, ninfe e uova.
Un protocollo generico di trattamento prevede almeno 2 cicli di trattamento con insetticidi a una settimana di distanza l’uno dall’altro, con operazioni adattate alle specifiche esigenze di ogni focolaio. Nei locali pubblici, alberghi, ostelli, navi passeggeri, si opera mettendo in quarantena la zona fino alla definitiva eliminazione. Con il vapore si agisce con una sorta di shock termico che elimina gli insetti, larve ed uova senza far uso di sostanze che possono creare esse stesse successivi danni all’uomo. Il vapore può diventare un’opzione molto vantaggiosa per prevenire l’introduzione di cimici nei vestiti, borse, letti in casa propria dopo un viaggio.
(… impariamo a riconoscerle e a riconoscere le loro punture)
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