Come si diventa barman

Per diventare un barman professionista non c’è altra strada da percorrere rispetto a un percorso di formazione accurato e meticoloso. Sarebbe preferibile essere in possesso del diploma di una scuola alberghiera in qualità di operatore di sala bar, mentre non si può prescindere dal superamento di un esame di idoneità per l’attività di somministrazione di bevande e alimenti. Il diploma è consigliabile ma non obbligatorio; una valida alternativa può essere individuata in un corso riconosciuto e specializzato, gestito da un ente di formazione che rilasci un attestato.

Perché seguire un corso da barman

Grazie a un corso Barman Milano è possibile passare dalla teoria alla pratica, e quindi mettere alla prova sul campo tutto quello che si è studiato negli anni precedenti: in questo modo si ha l’occasione per entrare in contatto con professionisti del settore, con i quali ci si può confrontare anche per scoprire segreti e trucchi del mestiere. Gli ambiti in cui ci si può specializzare sono diversi: si spazia dai cocktail internazionali classici a quelli molecolari, senza dimenticare le evoluzioni acrobatiche. A seconda dei casi si può diventare bar chef, mixologist o flair bartender.

Dove lavorare?

Chi ambisce a diventare un barman può decidere dove lavorare: ciò non vuol dire scegliere uno specifico bar, ma ragionare su scala più ampia e sul lungo periodo. Si tratta, quindi, di stabilire se si preferisce essere impegnati nel corso della stagione estiva, magari in un bar sulla spiaggia, o durante l’inverno, magari in uno chalet sulle Alpi. Si può facilmente immaginare che, a seconda dello scenario per cui si opta, c’è bisogno di un particolare percorso di studi. In qualsiasi caso, però, non si può fare a meno di una meticolosa azione di networking, che preveda la costruzione di relazioni sociali e la nascita di conoscenze. Quello del barman, in effetti, è un lavoro in cui i rapporti con le altre persone sono inevitabili e fondamentali: il che non vuol dire trasformarsi in personaggi pubblici o in web star, ma sapere come interagire con i clienti e, magari, presidiare altri locali, per conoscere la concorrenza più da vicino. Una volta ottenuto l’attestato di un corso, non si può certo pensare che la formazione sia terminata: anzi, è appena iniziata, e da quel momento in avanti ci si deve trasformare in spugne pronte ad assorbire conoscenze e segreti.

Come mettersi in mostra

Per un barman mettere in mostra tutto ciò che è stato appreso è parte integrante di un mestiere che trova nelle esibizioni un elemento fondamentale. D’altro canto, in un contesto di mercato che è competitivo e saturo, occorre distinguersi rispetto alla concorrenza. Spesso non vince il migliore, ma solo chi ha la capacità di farsi notare in modo più efficace rispetto agli altri. Il mestiere, per di più, è in costante evoluzione, poiché segue trend e tendenze dettate da ragioni di marketing e dall’ingresso sul mercato di ingredienti sempre nuovi. Chi fino a pochi anni fa aveva mai sentito parlare delle bacche di goji? E chi avrebbe potuto prevedere il boom dello zenzero? Ecco perché è indispensabile seguire i flussi, anche quando non li si condivide: rimanere fermi equivale a perdere clienti.

Studiare, studiare, studiare

Studiare tanto e sempre permette di diventare bravi bartender, ma non è sufficiente essere “secchioni” se non si è disposti a sporcarsi le mani e, soprattutto, a fare un bel po’ di gavetta. Il contesto non è dei più statici, anzi: i ritmi sono spesso frenetici in virtù di un dinamismoche può essere anche stimolante. Con il tempo, comunque, i risultati arriveranno, anche sotto forma di compenso economico: in una sera di lavoro si guadagnano diverse centinaia di euro.

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