Maestro Ezio Bosso, una forza della natura e una grande sensibilità e capacità riconosciuta in tutto il Mondo

Quando senti parlare Ezio Bosso, capisci come la musica  sia la sua stessa essenza. Lui vive trasportato dalle sue scale, come da onde, un’interpretazione costante che lo sospinge e gli dona continua forza. Una volta, l’ho sentito dire che la musica è la, c’è sempre stata, va solo interpretata.

Non ho le capacità per dare un appellativo ad  Ezio Bosso, se non quello di Maestro. E’ un compositore, direttore d’orchestra, Musicista ed interprete. Ha suonato nei maggiori Teatri di tutto il Mondo, dal Giappone alla Russia, agli Stati Uniti. Ha collaborato con i più grandi artisti e composto colonne sonore.

L’ho sentito suonare i suoi brani e ne emerge ogni volta la scoperta, il sentimento più puro che ne alimenta la sonorità. C’è tanta musica classica, ma anche tanta voglia di raccontare e trasformare, sentimenti ed emozioni in note. Non ho più smesso di sentirlo.

Oggi ve ne voglio parlare proprio per trasmettere questa cosa. Ascoltate un suo brano, mettetevi su una sdraio, con intorno a voi alberi mossi dal vento, in un bel tardo pomeriggio di inizio estate, mettetevi le cuffie e fate partire la musica. C’è tutta la forza, la complessità, le architetture che si fondono con una semplicità principale che spiazza e incuriosisce, per capire dove andrà a finire. Spesso sono racconti in musica, che la prima volta si scoprono e poi è bello ritrovare.

La prima volta che lo vidi, fu proprio a Sanremo nel 2016. Non lo conoscevo.Non conoscevo la sua storia. E’ chiaro che l’emozione per l’impatto fu forte, per motivi oggettivi. Al contempo, come facilmente accade in questi casi, c’era tanta ammirazione per chi, malgrado tutto, continuava a combattere e ad amare la propria ragione di vita. La musica. Mi sono innamorato del personaggio. E’ un artista e come tutti gli artisti ha picchi di genialità – pacata – ed un’educazione e sensibilità costante.

A parte le sue più note interpretazioni e direzioni delle opere più classiche, vi invito a sentire i suoi dischi, perché toccano nell’anima. Non seguivo questo genere di musica, anche se mi piace la musica classica e comunque le sonorità acustiche e tradizionali. Ma con lui ho scoperto un mondo nuovo.

Un mio contemporaneo, lo vedevo così. E dicevo, guarda quante cose ha saputo fare, guarda cosa è saputo diventare, e aggiungevo anche, la classica frase idiota, … malgrado tutto, ma lui è qualcosa di diverso, di più, sopra le righe, è un Artista.

Un artista completo come pochi. In un’intervista del 2011, sprizzava energia e allegria per la sua musica. La sua, che poi, non è di nessuno e di tutti, scritta e lasciata per tutti, perché tutti la possano interpretare e vivere. Tante idee, tanti progetti, tanta voglia di fare e un grande spirito…

C’è più fatica oggi, ma costanza e sempre e comunque un sorriso, che non è un ghigno, ma consapevolezza di essere e comunque esserci.  Non voglio banalizzare una situazione a dir poco tragica. Ma penso che l’amore della musica sia tra le spinte più grandi per quest’uomo ferito nel corpo, ma forte, felice e generoso nell’anima. Certo, c’è rabbia, ma questa viene dissipata con i suoi tocchi su una tastiera difficile e da reinventare. Ci sono cerotti sulle dita, ma comunque lui c’è e ci sarà sempre con il suo sorriso e con la sua musica da vivere.

Ezio Bosso nasce a Torino il 13 settembre 1971, inizia già a quattro anni ad avvicinarsi alla musica. A dodici anni già compone e suona in un gruppo. A sedici inizia a fare concerti ed esibizioni in Italia e in Francia, con il suo primo amore, il Contrabbasso. Primo contrabbasso in varie orchestre europee, tra cui le prestigiosissime Wiener Kammer Orkester e la Chamber Orchestra of Europe alla Hochschule für Musik di Vienna si perfeziona nello strumento con Ludwig Streicher, in direzione d’orchestra con Edgar Österreicher e con Vivier e Scindloecker in composizione.

Attualmente è tornato a vivere in Italia, ma è cittadino del Mondo. La sua residenza è a Londra. Effettua concerti  in Giappone e in Francia, dirige orchestre come la London Symphony e l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna, Santa Cecilia a Roma. Ezio Bosso è ormai conosciuto in tutto il mondo. A parte i tantissimi concerti e riconoscimenti in tutto il mondo nell’ultimo anno è stato direttore stabile residente del Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. E’ testimonial  e ambasciatore internazionale dell’Associazione Mozart14. 

Non sto qui a riportare oggi i tanti riconoscimenti e i tantissimi lavori, concerti, composizioni e collaborazioni da lui svolte. Una cosa è certa, non sta fermo un momento. Non è stata certo la malattia a limitarlo, ma forse gli ha dato un carattere diverso ( o forse no) , gli ha fatto sfidare e raggiungere nuovi obiettivi – o forse lo avrebbe fatto comunque. Una cosa è certa, oggi è tra i maggiori artisti, compositori e direttori d’orchestra che il mondo ci invidia e che il mondo chiede.

La malattia si fece viva nel 2011, all’apice della carriera e quando si stavano aprendo nuovi progetti. Si trattava di una malattia neurodegenerativa (accomunata alla SLA, ma non la stessa cosa). Ci si mette anche un tumore alla testa, che fortunatamente è stato tolto. Purtroppo però gli effetti della malattia si manifestano e le difficoltà motorie e di espressione lo colpiscono nel corpo, ma dopo un percorso complesso, di riscoperta, non più nell’anima, che può tornare a vivere e esprimersi, a spaziare… “following a bird”.

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