In decine di migliaia ieri in Piazza San Giovanni in Laterano a Roma per il tradizionale concertone del primo maggio organizzato come sempre dai tre sindacati confederati italiani: CGIL, CISL e UIL. Un’affluenza così grande non si registrava da molto tempo, una delle più alte nella storia del live complice anche la pandemia che aveva forzato la realizzazione dell’evento negli scorsi due anni ad avere pochi se non nessun spettatore. Massimo Bonelli, amministratore delegato di iCompany, organizzatore e direttore artistico da otto anni del concertone, ha infatti commentato così: «Da quando organizzo il concetto non penso di aver mai visto la piazza gremita come questa sera». Si stima appunto che all’incirca più di 150mila persone erano i presenti ieri alla spianata di San Giovanni.
Dopo le polemiche dell’anno scorso legate all’intervento di Fedez quest’anno la musica ha fatto da protagonista: Marco Mengoni, Tommaso Paradiso, Max Pezzali, Ornella Vanoni, Luca Barbarossa e Extraliscio, Gemitaiz, Rkomi, Sinkro, La rappresentante di lista, Ranzore, Psicologi tra gli artisti più noti che si sono esibiti ieri. Proprio l’esibizione di Mengoni, con la sua versione di Blowin’ in the wind di Bob Dylan è stata tra le più applaudite e apprezzate anche sui social dagli spettatori.
Direzione e conduzione affidata a Bugo e, per la quinta volta consecutiva, Ambra Angiolini, positiva al Covid fino a qualche ora prima dell’evento e salvata all’ultimo da un tampone negativo. Per quanto la musica abbia fatto da padrone non sono mancati sul palco il riferimento a temi come la pace e i morti sul lavoro. Lo ha fatto in apertura Ambra Angiolini mentre accoglieva la folla gremita di piazza San Giovanni tornata a vivere dopo due anni di pandemia. L’inizio dell’evento è stato interamente dedicato alla guerra in Ucraina e la showgirl e attrice ha indossato un maglione con i colori del Paese invaso, giallo e blu per mostrare solidarietà al popolo ucraino. Si sono inoltre anche esibiti gli unici artisti internazionali ucraini, i GO_ A che hanno voluto lanciare un messaggio importante: “La musica è il linguaggio che ci unisce da sempre”, ha detto la band di Kiev. “Facciamo sentire il male che fa, invochiamo una sacrosanta pace in Ucraina. Poi la conduttrice ha ripreso la parola ricordando: “C’è anche un’altra guerra che non abbiamo terminato e che ha ucciso negli ultimi mesi 189 persone”, facendo riferimento alle morti sul lavoro, una media di 3 al giorno nell’ultimo anno.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.