L’emergenza Coronavirus ha significato in primissimo luogo una crisi sanitaria di proporzioni inimmaginabili, la reazione per contenerla però ha significato una crisi di tutt’altra natura. Le chiusure necessarie per arginare il contagio hanno tramutato la crisi da sanitaria ad economica.
Decine di aziende e imprese, negozi, bar, locali, gioiellerie e ristoranti, oltre che il settore del turismo e quello della mobilità: eccezion fatta per il campo del commercio online, il Coronavirus non ha fatto prigionieri. Per questo motivo è compito, oltre che dello stato chiaramente, della società civile cercare di arginare il dramma sociale derivato.
E’ bene tenere a mente che oltre i numeri e gli indici macroeconomici, che danno un’idea molto efficace dell’andamento aggregato dell’economia, vi è la vita delle persone. Oltre che dei figli e degli affetti delle famiglie coinvolte.
Questo comporta una limitazione del diritto allo studio, che purtroppo nonostante sia costituzionalmente garantito, spesso deve essere sottoposto alle esigenze economiche. Molti studenti di tutta Italia e non solo rischiano di vedere compromessa la propria possibilità di continuare la carriera accademica.
Lo stato può intervenire sulle scuole e le università pubbliche ma una discreta porzione degli studenti frequenta istituti privati, spesso con costi di gran lunga superiori. Un investimento per cercare di ottenere un’istruzione di eccellenza che possa contribuire ad un migliore guadagno futuro. Oltre che alla crescita personale dello studente.
La Luiss, una delle università private più prestigiose in Italia ed in tutta Europa, insieme alla Bocconi di Milano, rappresenta un’eccellenza del nostro paese nel campo accademico per quanto concerne l’economia e le scienze sociali in generale.
I costi spesso sono molto elevati e la crisi da Coronavirus potrebbe aver messo in difficoltà le famiglie di molti studenti. Per questo motivo l’ateneo ha deciso di correre ai ripari, nei limiti delle disponibilità economiche, mettendo a disposizione soluzioni alternative.
Di recente infatti la Luiss ha annunciato, anche tramite Il Sole 24 Ore, giornale di Confindustria profondamente legato alla Luiss proprio per questo motivo, di aver messo a disposizione 1000 borse di studio per far fronte all’emergenza economica dovuta al lockdown imposto dal diffondersi del Coronavirus.
Il denaro è stato reperito attraverso il 5×1000 ricevuto dalla Luiss e verrà aggiunto ai fondi già destinati al diritto allo studio, il che porterà il totale delle borse di studio messe a disposizione dall’ateneo a circa un migliaio.
Le nuove borse saranno 310, di queste 200 saranno indirizzato a studenti già iscritti, mentre altre 100 verranno assegnate a nuovi frequentanti. Proprio oggi si sta chiudendo il periodo per presentare domanda di ammissione per la laurea magistrale mentre l’ingresso alla triennale sarà deciso mediante le classiche modalità, ovviamente a distanza.
Secondo Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss, l’obiettivo è far sì che nessuno rimanga indietro. L’idea è mantenere viva la funzione dell’università come luogo di condivisione del sapere e della conoscenza, un terreno di formazione per la classe dirigente del futuro.
Un’iniziativa certamente lodevole, che speriamo possa essere ripetuta dal maggior numero di atenei, privati o pubblici che siano, possibile.
Fonte: Il Sole 24 Ore
Effetti economici del Coronavirus in Europa: La Ragnatela News
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