Mentre sembra non essere possibile ricevere risposta da un’Unione Europea in cui i rapporti sono molto tesi e la situazione Covid-19 sta per esplodere anche in altri paesi all’infuori dell’Italia, la Cina ha passato il peggio, allenta le misure di quarantena a Wuhan e si prepara a riabbracciare la normalità.
Nella notte tra l’11 ed il 12 marzo arriva da Shanghai un aereo carico di un aiuto inaspettato. Quello da estremo oriente. L’aeromobile atterrato nella notte a Fiumicino ha portato a Roma, quindi da lì in tutta Italia, nove esperti medici cinesi, fin da gennaio in lotta contro il Covid-19. Dottori che hanno deciso di mettere a rischio nuovamente la loro vita per sostenere un paese in grave difficoltà come l’Italia, con cui la Cina ha storicamente ottimi rapporti.
Proprio dalla Cina infatti nei giorni scorsi era arrivato all’ospedale di Napoli il suggerimento di usare come strumento terapeutico un farmaco solitamente usato per la cura dell’artrite reumatoide, che ha dato risultati e miglioramenti molto incoraggianti su buona parte dei pazienti sottoposti al test clinico, i quali si trovavano in condizioni molto serie. Si fa presente ai lettori che questo farmaco è destinato esclusivamente all’uso ospedaliero, motivo per cui non occorre accalcarsi in farmacia per acquistarlo (così come occorre evitare comunque, in ogni caso, assembramenti di persone).
Sull’aereo non si trovavano soltanto medici (tra questi vi è anche il vicepresidente della Croce Rossa Cinese, Sun Shuopeng) bensì anche una grande quantità di preziosissimo materiale sanitario fornito dalla Cina all’Italia. In totale il Ssn italiano avrà a disposizione 31 tonnellate di materiale in più, tra respiratori, defibrillatori, tute per operatori e ricercatori e altri strumenti utili per assistere pazienti affetti da Covid-19 in gravi condizioni.
La notizia, già anticipata nei giorni scorsi, è stata accolta con enorme entusiasmo sia dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi aveva intrapreso una fitta corrispondenza con il suo omologo cinese, sia dal presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca. Il dirigente dell’organizzazione umanitaria di volontariato, in un video de La Repubblica, appare estremamente commosso dal gesto di solidarietà da parte dei colleghi asiatici, specie considerando quanto siano stati duri gli ultimi mesi per la Cina.
Per quanto concerne i respiratori, vengono presi in consegna dalla Croce Rossa Italiana, che li donerà poi al governo, che si dovrà occupare di smistarlo ai nosocomi che ne hanno necessità. Le mascherine e gli altri materiali sanitari verranno impiegati in base alle iniziative e alle necessità. La donazione dei respiratori in particolare consentirà al Servizio Sanitario Nazionale di poter, quasi in un gioco di parole, riprendere fiato e riuscire ad occuparsi di un maggior numero di pazienti in condizioni critiche.
Il che necessariamente non può essere tradotto in un allentamento dei criteri e delle misure prudenziali correntemente in vigore. Proprio per evitare che siano di nuovo necessari ingenti donazioni da parte di altri stati occorre ridurre la diffusione del patogeno, per evitare di sovraccaricare le strutture sanitarie e alleggerire il carico di pazienti in previsione di un picco che ormai sembra dover avvenire a giorni.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.