Dalle napoletane alle siciliane: quanti tipi di carte italiane esistono?


I giochi di carte sono molto comuni e hanno fatto storia soprattutto in America. Anche l’Italia, però, vanta una grandissima tradizione in tal senso. Nello Stivale le carte da gioco sono oggetti facilmente reperibili, anche nelle semplici edicole. Stiamo parlando di prodotti che possono essere utilizzati agevolmente in vari luoghi, anche in viaggio, per passare il tempo. Alcuni giochi come il solitario possono essere praticati anche da soli. In Italia esistono diversi mazzi regionali, che si caratterizzano tutti per la presenza di 4 semi, destinati a caratterizzare una decina di carte ognuno.

Tra le carte italiane più note spiccano senza dubbio le napoletane, ispirate a quelle spagnole. Bastoni, spade, denari e coppe compongono mazzi da 40 carte sulle quali sono presenti raffigurazioni di costumi e ambientazioni XVII secolo. La carta più famosa di questo mazzo è “la matta”, ovvero il re di denari, che nel gioco del 7 e mezzo può assumere qualunque valore. Scopa, briscola, trentuno, Saltacavallo: i giochi realizzabili con questo tipo di carte sono davvero numerosi e popolari, anche tra i ragazzi più giovani, ma a differenza del poker o del blackjack non sono sempre disponibili in un sito di casinò online. Le carte napoletane rappresentano per molti la prima alternativa a quelle francesi, impiegate perlopiù per il poker, il burraco e scala 40.

Da non sottovalutare sono le carte piacentine, rinvenute in passato da soldati francesi e anch’esse derivanti da quelle spagnole. Le figure disegnate su questi mazzi da Ferdinando Gumppemberg e Lattanzio Lamperti si distinguono per la loro posizione eretta. Un tempo il 4 di denari era caratterizzato dalla presenza dello stemma della città di Piacenza, che però oggi non viene più inserito obbligatoriamente tra le raffigurazioni.

Anche le carte siciliane, che condividono parte delle origini con le altre italiane, sono piuttosto diffuse. I bastoni prendono il nome di “mazze” e al posto del fante è presente l’immagine di una donna. Le carte siciliane sono più piccole del solito e di conseguenza i disegni sopra riportati sono meno curati e dettagliati. Ad ogni buon conto, nel 3 di denari è possibile intravedere la trinacria. Secondo alcune fonti è da questi mazzi che sarebbero derivate in seguite le carte del Tarocco.

Ancora oggi è ignoto come le carte da gioco siano arrivate effettivamente in Italia. Anche le origini di alcuni singoli giochi sono incerte. Per esempio, per quanto riguarda il burraco si può solo ipotizzare che sia stato ideato in Uruguay nella prima metà del XX secolo. Le carte sarebbero apparse per la prima volta in Europa intorno al 1377 per poi conoscere destini imprevedibili. Se le carte italiane possono risultare molto simili tra loro, la differenza con quelle francesi è invece evidente. Queste ultime prevedono infatti mazzi di 52 carte e non di 40, in quanto l’8, il 9 e il 10 sono presenti e non sono le figure a rappresentarli. Inoltre, nelle carte francesi sono stati introdotti grazie ai giocatori americani i jolly, che si comportano come “la matta” in determinati giochi. Insomma, alla fine è anche questione di gusti. Sebbene le carte francesi siano ancora quelle che godono di maggiore distribuzione in tutto il mondo, c’è chi preferisce giocare con le carte italiane.

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