Pochi giorni fa mentre seguivo una trasmissione televisiva mi sono reso conto di un vuoto. Ho avuto un tuffo al cuore e sono tornato indietro nel tempo a quando si affacciava nel piccolo schermo quel sorriso sornione, irrequieto e al contempo malinconico, di quel fantastico personaggio di Daniele Formica.
Ecco che è stato un lampo e una sottile nostalgia si è fatta spazio. Ovviamente in queste occasioni la prima cosa che si fa è un viaggio a ritroso nel tempo, alla ricerca di filmati, di battute e di film in cui c’era ora l’interprete, ora il regista, o ancora il sarcastico comico.
Daniele Formica ci ha abbandonato nel 2011 per un maledetto tumore al pancreas, a soli 61 anni. Negli anni 80 si era fatto conoscere per le numerose partecipazioni a programmi televisivi, ma anche cinematografiche. E’ stato attore, comico, interprete serio o gioviale spalla in tante interpretazioni cinematografiche. Poi nessuna esitazione nel decidere di passare dietro la telecamera a dirigere, o anche a teatro. Tante, molte soddisfazioni. Forse meno del meritato. Personaggio comunque schivo non amava le attenzioni sul se e sulla sua vita privata. Era comunque un vero camaleonte del palcoscenico. Era stato comico, presentatore per tante trasmissioni Rai. Una fantastica spalla per film al cinema e alla Tv, poi si rigenerò, trasformandosi anche in un colto intellettuale verso la conclusione della sua carriera. Gli esordi furono quelli col botto recitò in “Trio per Samuel Becket” in un lontano Festival di Spoleto del 1977.
Lui che era nato e cresciuto in Irlanda, aveva studiato al Trinity College di Dublino. La recitazione era la sua passione, tanto che riesce ad essere interprete a Londra, in ‘Rabelais’ di Jean Louis Barrault.
Dopo Londra, arriva in Italia, a lavorare presso il Teatro Stabile dell’Aquila, il cinema e le partecipazioni alla TV. Lavorerà con Massimo Ranieri. Nel frattempo, per la televisione italiana, recita in miniserie come “Lungo il fiume e sull’acqua”, “L’assassinio dei fratelli Rossellì” e “Giandomenico Fracchia”.
Negli anni settanta Formica fu chiamato dalla RAI per leggere i cartelli di alcuni film di Buster Keaton. Nel 1975 torna al teatro in un musical diretto da Gino Landi. Nel 1980 partecipò al varietà televisivo A tutto gag. Poi lo chiamò Monicelli per un film comico: Camere d’Albergo. Poi ancora dopo miniserie, la tv con un Quiz “telecomando”. Poi di nuovo la partecipazione a miniserie Tv, Linda e il Brigadiere.
Nella vita privata, quello fu l’anno del suo matrimonio con Ombretta Bertuzzi.
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Continua il suo lavoro, ma sempre più raramente appare in TV, ma non per cinema e teatro, di volta in volta accanto a Maurizio Micheli, Sergio Rubini e Rodolfo Laganà.
Compare anche nel programma ‘Paperissimà condotto da Lorella Cuccarini e Marco Columbro.
Poliedrico al massimo, senza manie di protagonismo, Amato dalla gente comune, ma anche dagli intellettuali (come lo era lui). Comico d’elite, se ne è andato troppo presto con il suo sorriso beffardo lasciando un vuoto, che non ha trovato eredi diretti.
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