Il consumo di droghe da molto tempo è una vera e propria piaga della società per gli effetti devastanti che l’abuso di sostanze provoca
sulla salute e i decessi causati da questo fenomeno che continua a colpire persone di ogni età. Anche in Italia il consumo di droghe genera numeri spaventosi, soprattutto se consideriamo che gran parte delle persone che ne fanno uso sono giovani.
Per comprendere meglio quanto diffuso sia questo fenomeno nel nostro paese, tuttavia, è importante guardare i dati condivisi dal consueto bollettino annuale sul consumo di sostanze stupefacenti pubblicato dall’Osservatorio Europeo delle droghe e tossicodipendenze, che posiziona l’Italia tra i primi paesi del vecchio continente con il maggior numero di consumatori di queste sostanze, un dato tutt’altro che positivo, nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione destinate a far comprendere gli effetti devastanti che l’abuso di droghe può provocare.
Il primo dato da tenere in considerazione conferma la diffusione del consumo in Italia. Nel nostro paese sono il 22.5% i soggetti tra i 15 e 64 anni che ammette di aver fatto uso di droghe almeno una volta nell’ultimo anno. Questo risultato posiziona l’Italia al terzo posto in Europa. Peggio di noi solo Repubblica Ceca, dove la percentuale supera il 32% e la Francia con poco più del 28%. Se guardiamo alla cannabis, invece, l’Italia arriva al secondo posto in Europa per consumi, dietro solo alla Francia.
Del resto proprio la cannabis si conferma la sostanza stupefacente più consumata. L’87% degli europei dichiara di averne fatto uso almeno una volta nella vita, e in Italia sono 23.5 milioni i consumatori. Nella fascia d’età 15-24 anni il dato più rilevante (21%) seguito dal 16% di 25-34enni. Il consumo di droghe, tuttavia, non si limita esclusivamente alla cannabis. Diffuse sono anche sostanze come la cocaina, assunta da 3.5 milioni di persone, 2.3 milioni dei quali sono giovani con età inferiore a 34 anni. L’Ecstasy è assunta da 2.7 milioni di persone, la maggior parte dei quali sono giovani. Ma non manca l’abuso di oppiacei, che secondo i dati hanno provocato il maggior numero di complicanze sanitarie nell’ultimo anno.
Preoccupante anche la diffusione di nuove sostanze psicoattive, considerando che 3 su 100 sono gli adolescenti che hanno confermato di aver fatto uso di nuove sostanze. Da sottolineare anche il dato che conferma come il 4% dei 15-64enni intervistati ha confermato di aver assunto cannabis nei 30 giorni precedenti all’intervista.
L’unico dato positivo evidenziato dal rapporto, riguarda le morti per overdose. Se nel 1995 il numero aveva raggiunto la cifra record di 1200 decessi, ad oggi il numero è sceso a 200 decessi provocati da overdose, dato nettamente inferiore rispetto ad altri paese come Regno Unito, Germania e Francia.
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