Quando si parla di “vegetariano” si ha sempre un po’ il timore di una interpretazione ristretta, troppo castigata di un menù che invece, può garantire interessanti sorprese e cucina di alto livello. E’ la filosofia del ristorante veggy Il Margutta, che proprio come intende il nome, si trova in una delle vie più belle del centro di Roma. Da sempre conosciuta come via palcoscenico di tanti pittori, anche il ristorante accoglie periodicamente l’arte, con mostre allestite che ben si armonizzano con il locale.
Appena entrati ci accoglie il grande bancone del bar, che lascia pensare ad un’ottima selezione di vini e distillati, segue ad angolo una sala impreziosita dal verde di edera e fiori freschi, che viene allestita per il brunch o può essere una comoda seduta per un aperitivo veloce.
La sala ristorante è di atmosfera soft per la cena, con candele e luci soffuse, ma ben luminosa durante il giorno, grazie alle ampie vetrate che si alternano con le pareti vestite dai quadri delle mostre ospiti.
Tutto al Margutta è curato nei minimi dettagli e naturalmente anche il lavoro in sala che supporta e rafforza un ottimo servizio in cucina, Ezio Gravilli che ci dà il benvenuto cita un letterato francese per farci capire meglio la filosofia del posto :”Ospitare qualcuno significa farsi carico della sua felicità durante le ore che trascorre sotto il nostro tetto”, ed è proprio la felicità degli ospiti che si va a curare, attraverso le attenzioni e la sensibilità dei gusti nei clienti abituali o nella percezione di fidelizzarne di nuovi. Ezio si occupa di tutto questo con minuziosa cura e naturalmente anche della formazione del personale, che sceglie curioso e desideroso di accogliere gli ospiti che decidono di trascorrere al Margutta del piacevole tempo circondati da arte, buon cibo sano e atmosfera confortevole.
Il menù di primavera, che da martedì 26 marzo potrà essere disponibile nei piatti del ristorante è colorato, sano e gustoso, proprio come ci illustra lo chef Mirko Moglioni, che crea i suoi piatti in sintonia con l’ambiente, come vere opere d’arte. Proprio perché la primavera è stagione di detox, lui pensa ad un’alimentazione ricca di cibi che alleggeriscono il lavoro del fegato e il preparasi in modo giusto a una remise en forme in vista dell’estate. Ci svela: “In cucina è essenziale una lievità di mano, cuocere pochissimo le verdure, trattatele con delicatezza, conditele pochissimo e assaporatene l’essenza e i profumi.”
Le verdure che verranno inserite sono direttamente selezionate dal Bio Farm Orto di Arianna Vulpiani, così anche per le uova .
La proposta dei piatti è veramente vasta e si fa fatica nella scelta di cosa si vuole gustare per primo, ma gli antipasti o “sfizi” attirano l’attenzione come i FIORI DI ZUCCA PANATI “ALLA CARBONARA”con purea di zucchine e scaglie di pecorino , oppure TRIS DI CROSTINI DI PANE TOSTATO ARROTOLATI farciti con melanzane alla parmigiana, caponata e provolone Del Monaco, zucchine alla scapece e bufala campana , o ancora SFOGLIE DI PATATE MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA con sorbetto di olive taggiasche, pomodorini confit e cipolle rosse di Tropea sott’olio .
Anche sui primi c’è l’imbarazzo della scelta, ma seguiamo il consiglio dello chef e iniziamo con dei colorati CAVATELLI AL PESTO DI ERBE AROMATICHE con cruditè di verdure marinate e scaglie di pecorino (Versione veg con pecorino vegano) e assaggiamo per gusto anche i TORTELLI LIME E PISELLI :piselli al burro di pistacchi, gel di latte e sale affumicato . Le farine impiegate per la pasta (così anche per il pane) sono farine di grani antichi biologici e altamente digeribili, poiché a basso contenuto di glutine. Un assaggio anche al RISOTTO RISERVA SAN MASSIMO FAVE E PECORINO con una favolosa ricotta di mandorla, zucchero bruciato e Habanero, che vira sul piccante in modo bilanciato dal dolce della mandorla.
Il menù è veramente molto variegato e la scelta è ampia, anche per i più indecisi. Per il dolce però sicuramente tutti d’accordo ad assaggiarne più di uno. Freschi, non appesantiscono un pasto che di per sé ci fa alzare da tavola bene, sazi e senza sensi di colpa .
I colori anche qui colpiscono l’occhio e il sapore gustoso gratifica il palato, decisi con il cucchiaio in mano iniziamo da un GELÉE AL MANGO con spuma e gelato al cioccolato fondente, cialda croccante al riso soffiato e caramello, per poi proseguire con una CRÈME BRÛLÉE ALLA FAVA TONKA CON MERINGA ALL’ITALIANA .
Ma il Margutta è una esperienza a tutto tondo per i suoi clienti e chi meglio della padrona di casa Tina Vannini ci può raccontare una giornata tipo, che trascorre da anni affianco a suo marito Claudio curando nei minimi dettagli ogni particolare del loro locale.
“ Il Margutta apre alle 9 con la bio colazione che comprende un po’ tutto: dal cappuccino, al te, alle uova strapazzate , i French Tost (rigorosamente vegetariani), si può comodamente lavorare usufruendo del wi fi, e godersi la mostra . Alle 12.30 si apre il green brunch dedicato alla persone che lavorano in centro, light in tutti i sensi anche nel prezzo, ma non il solito brunch o pasto veloce, con €15 si po’ prendere un piatto tris da riempire come si vuole o una zuppa o un dolce o una macedonia e acqua minerale . Agevolazioni per chi lavora in centro che con €12 può pranzare. In Menù 40 ricette: 20 fredde e 20 calde, il brunch come i menù segue la stagionalità, quindi avremo 4 menù nel corso duell’anno. Il brunch dura fino alle 16. Il sabato e la domenica, considerati giorni di festa, hanno un brunch molto ricco: lasagne, cannelloni, ravioli, per sentirsi un po’ come stare a casa la domenica, un’ appuntamento di famiglia. La formula brunch è “All you can eat”, ma con la raccomandazione di non sprecare nulla, il tutto per €25, compreso dolce e caffè. Tutti i prodotti sono biologici. Alle 16 la caffetteria è sempre funzionante con sfizi e un piccolo buffet. Alle 18.30 inizia un aperitivo che può essere comodamente chiamato “cena “ per alcuni, con €18 si potrà mangiare quello che si preferisce: pinsa, panini, pasta riso e drink preparati da Valerio Calabrò che cura naturalmente anche la carta dei vini. I suoi cocktail sono preparati con la ricerca di erbe e verdure da abbinare a distillati e liquori di qualità scelta.Fino alle 23 si può continuare l’aperitivo, mentre nella sala grande si può comodamente cenare “.
Non solo Food. Il Margutta infatti ospita a rotazione mostre proprio perchè il cibo è anch’essa una forma d’arte e quale migliore della fotografia unita ad una grande protagonista del mondo della danza contemporanea, come Pina Baush può camminare di passo cadenzato e gentile tra le pareti del ristorante. Fotografie di Ninni Romeo con la collaborazione di Daniele Cipriani Arte, curata dalla giornalista e photo editor Frédérique Deschamps, con testo di presentazione firmato dalla giornalista e scrittrice Legnetta Bentivoglio. Ben 44 foto bianco e nero e colore per gli spettacoli della grande interprete che rimarranno al Margutta fino a sabato 11 maggio.
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