Esame di Maturità: dal 2018 addio alla terza prova scritta e ammissione con la media del 6

L’esame di Maturità è un passaggio che prima o poi tutti devono affrontare, e che da sempre come è inevitabile che sia, ha generato ansia e tensione nella mente dei tanti studenti che ogni anno lo devono affrontare per chiudere il loro percorso di studi nelle scuole, un periodo durante il quale la paura di non farcela sale alle stelle attraverso le prove scritte e il colloquio orale di fronte alla commissione di professori composta, generalmente, da membri interni alla scuola ed esterni.

Nel corso degli anni l’esame in questione è cambiato già in diverse occasioni con una serie di novità che lo hanno trasformato in quello che oggi è, ma a quanto pare con i nuovi decreti legati alla riforma della Buona Scuola, sembra proprio che l’esame di maturità, forse già dal prossimo anno, potrebbe subire una serie di importanti modifiche in grado di rivoluzionarlo rispetto ad oggi, rendendo meno complicata, tra le altre cose, anche l’ammissione stessa all’esame per gli studenti. E’ importante sottolineare che i nuovi decreti sono ancora in fase di aggiustamento, e potrebbero quindi essere previste una serie di altre modifiche rispetto a ciò che sappiamo adesso, ma dai primi dettagli trapelati negli ultimi giorni sembra proprio che l’esame subirà uno dei cambiamenti più profondi visti negli ultimi decenni.

Il primo dettaglio che potrebbe fare piacere a tutti gli studenti che dovranno sostenere l’esame a partire dal 2018 riguarda l’abolizione della terza prova scritta, forse la più complicata tra quelle proposte essendo composta da domande che dovevano valutare le competenze generali degli studenti su tutte le principali materie. Resterà quindi la prova scritta d’Italiano, mentre la seconda prova (come al solito) dipenderà dall’indirizzo di studio. Obbligatoria, invece, sarà la prova Invalsi da sostenere durante l’ultimo anno che servirà a mettere alla prova le competenze degli studenti su diverse materie. La prova Invalsi non si ripercuoterà, tuttavia, sul voto finale dello studente, ma dovrà comunque essere sostenuta in maniera obbligatoria in quanto necessaria per l’ammissione all’esame.

Cambieranno anche i requisiti per l’ammissione all’esame. La riforma prevede, infatti, che gli studenti possano essere ammessi all’esame con la media del 6, e questo significa che non sarà necessario avere la sufficienza in tutte le materie. Ad essere modificato sarà anche il colloquio orale. La tesina potrebbe venire abolita in favore di una relazione riguardante il tirocinio formativo previsto dall’alternanza scuola-lavoro, che prenderà in esame l’esperienza fatta dallo studente.

In ultimo le novità previste riguarderanno anche i crediti necessari al conseguimento della maturità. Maggiore importanza sarà data alla carriera scolastica. Ogni studente, nel corso degli anni di scuola potrà ottenere fino ad un massimo di 40 crediti (e non più 25). La prima e la seconda prova, rispettivamente, verranno valutate con un massimo di 20 crediti ciascuna, e allo stesso modo anche il colloquio orale potrà essere valutato con 20 punti. Per ottenere il diploma sarà sempre necessario ottenere almeno 60 punti, mentre il massimo continuerà ad essere 100.

Le commissioni, infine, non subiranno modifiche e saranno sempre composte da tre membri interni all’istituto, tre esterni e il Presidente.

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