Quello che sta vivendo negli ultimi tempi, non è certo uno dei periodi migliori nella storia di Facebook. Lo scandalo Cambridge Analytica dei mesi scorsi ha contribuito a minare la fiducia di molti utenti nei confronti del celebre social network, soprattutto riguardo la gestione dei dati personali e il rallentamento nella crescita della community confermato nell’ultima trimestrale è uno dei problemi che la società guidata da Mark Zuckerberg dovrà affrontare nei prossimi anni.
E’ inevitabile che in un contesto del genere l’attacco hacker reso noto nei giorni scorsi proprio da Facebook rischia di trasformarsi in qualcosa di complesso da affrontare. Ed è proprio a seguito di questo attacco che, adesso, la multinazionale statunitense rischia una sanzione piuttosto salata in Europa, che nel peggiore dei casi potrebbe superare 1.6 miliardi di dollari.
L’attacco hacker reso noto da Facebook la settimana scorsa, stando alle informazioni disponibili, avrebbe colpito 50 milioni di account. I responsabili, a quanto pare, sarebbero entrati in possesso delle chiavi di accesso ai profili sfruttando una vulnerabilità della funzione “Visualizza come”, che permette di vedere come appare il proprio profilo Facebook quando visualizzato da un altro utente. Dopo la scoperta, la vulnerabilità è stata eliminata, ma per precauzione il social network ha provveduto a resettare le password dei profili coinvolti e di altri 40 milioni di account, principalmente di utenti statunitensi.
Adesso, tuttavia, la Commissione per la protezione dei dati irlandese, ha deciso di chiedere chiarimenti a Facebook. L’obiettivo è quello di scoprire la natura dell’attacco subito nei giorni scorsi e quanto utenti europei sono stati coinvolti, ma anche capire se l’azienda ha rispettato tutte le norme previste dal nuovo GDPR.
Facebook ha già confermato l’intenzione di collaborare rispondendo a tutte le preoccupazioni. Ma nel caso l’autorità europeo dovesse scoprire eventuali violazioni del GDPR entrato in vigore pochi mesi fa, Facebook potrebbe rischiare una sanzione piuttosto salata. Secondo quanto previsto, infatti, nel peggiore dei casi l’azienda rischia una multa pari al 4% del suo fatturato annuo, che nel caso di Facebook, secondo quanto riferito dal Wall Street Journal, si tradurrebbe in circa 1.63 miliardi di dollari.
Per il momento, non resta altro da fare che attendere prossimi sviluppi.
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