E’ ormai da diversi anni che internet si è trasformato in uno degli strumenti più utilizzati per informarsi sulle ultime novità dal mondo da milioni di utenti, e in questo contesto aggregatori di notizie e social network giocano un ruolo sempre più importante nel settore dei media, ed è per questo motivo che il fenomeno delle fake news (notizie false), in continua e preoccupante espansione, continua a rivelarsi un problema che non può più essere sottovalutato e che attira su colossi del calibro di Google e Facebook molte critiche e polemiche.
Per queste aziende del web l’informazione continua ad essere un settore ricco di opportunità, ma le fake news continuano a rivelarsi una minaccia sempre più pressante, soprattutto quando si tratta di notizie non veritiere che rischiano di condizionare l’opinione delle persone su argomenti delicati. E’ per questo motivo che dalla collaborazione tra colossi del calibro di Facebook, Mozilla, Wikipedia e diverse organizzazioni no-profit che nasce il primo consorzio per contrastare il fenomeno delle fake news.
Quello presentato in questi giorni, come appena detto, viene descritto come il primo consorzio che coinvolge colossi del web, organizzazioni no-profit e specializzate nel settore della comunicazione, che ha come obiettivo ultimo quello di combattere la diffusione delle fake news a favore dei principi che si trovano alla base di una informazione di qualità. L’iniziativa, che prenderà il nome di News Integrity Initiative sarà gestita dalla Scuola di Giornalismo della City University di New York, e avrà tra i suoi sostenitori organizzazioni come la Ford Foundation, BetaWorks, AppNexus, Mozilla, Tow Foundation, Facebook e anche il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales.
In effetti i dettagli di come il progetto, che sarà gestito in maniera indipendente, riuscirà a contrastare il fenomeno delle fake news in favore di un giornalismo di qualità in grado di fornire fiducia ai lettori, non sono stati resi noti, ma in compenso sembra che la News Integrity Initiative vanterà il contributo degli esperti del settore attraverso la ricerca, eventi organizzati a livello globale e iniziative di rilievo in grado di attirare l’attenzione su questo argomento. Per farlo, il progetto potrà contare su un fondo iniziale pari a 14 milioni di dollari.
Di certo, al momento, c’è che pur trattandosi del primo corsorzio dedicato alla questione, non è il primo provvedimento annunciato per combattere le fake news. Google, ad esempio, ha adottato una serie di misure che hanno modificato l’algoritmo alla base del suo motore di ricerca e della piattaforma legata all’advertising penalizzando quei portali web che sfruttano clickbaiting e pubblicità ingannevole per generare click da parte degli utenti. Facebook, invece, ha di recente lanciato nei confini statunitensi uno strumento che identificherà le notizie potenzialmente false, applicando una sorta di bollino identificativo sugli articoli non verificati.
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