Fiere dei videogiochi, cosa sono e a cosa servono

Gli accenni di crisi nel settore legato ai videogiochi sono ancora lontani dal preoccupare investitori e aziende leader del mercato. Se è vero infatti si è andati incontro ad una leggera flessione rispetto ai ricavi mostruosi ottenuti durante il Covid, l’intero settore non sembra conoscere limiti di espansione. Anzi, ad essere in crescita appare anche il settore delle periferiche legato ai videogiochi, capace di superare i 10 miliardi di fatturato nel solo 2023. Questa terminologia va ad indicare tutti gli accessori che riguardano il mondo delle console ma che non sono videogiochi in senso stretto: il controller è senza dubbio la voce di spesa più rilevante all’interno del settore. 

Quando però si osservano le panoramiche relative al fatturato complessivo del gaming, è bene avere a mente come il dato sia un contenitore di tutti gli elementi che compongono il settore. Si passa infatti dalla selezione di app scaricabili da mobile alla console di ultima generazione con annessi videogiochi, senza dimenticare tutto il comparto presente sul web. Con ciò si intende la possibilità di giocare a carte, ma anche il dilettarsi con scacchi e dama fino ad una sezione di slot disponibile nelle sale online. Se questi ultimi elementi si possono ritrovare facilmente online, è chiaro come abbiano meno spazio all’interno di quelle che sono le principali fiere dei videogiochi a livello mondiale. Una eccezione potrebbe essere l’Enada, sigla che sta per Esposizione Nazionale Apparecchi per il Divertimento Automatici. Si tiene in Italia dal 1972 ed è pensata però un pubblico diverso rispetto a quello delle altre fiere classiche perché rivolta essenzialmente ai produttori di slot machine e videolotterie.

In generale, le fiere dei videogiochi rappresentano il punto di incontro tra le aziende produttrici e il consumatore finale, ma sono altresì un modo per studiare la concorrenza e trovare terreno fertile per annunci e lanci promozionali. Il concetto di fiere dei videogiochi è però piuttosto ampio: al suo interno si ritrovano molti eventi che hanno in comune il focus sulla tecnologia ma che non necessariamente mostrano i medesimi elementi. Un esempio di fiera del videogioco alternativa può essere il DreamHack, considerato il più grande festival mondiale rivolto al computer: è evidente come i videogiochi siano parte integrante della manifestazione ma non ne rappresentano l’elemento cardine. Si organizza in Svezia due volte ogni anno.  La sezione rivolta ai videogiochi si ritrova anche nel Gen Con, certamente tra le più importanti fiere sul tema che si tengono in tutto il Nord America.

L’Italia risulta essere particolarmente attiva su questo fronte e sono almeno tre le fiere che meritano di essere menzionate: la Milan Games Week, il Napoli Gamecon e il Lucca Comics. Quest’ultimo non si limita ormai solo ai videogiochi ma ospita annualmente un gran numero di autori internazionali anche legati al fumetto, oltre che stand editoriali che hanno interessi affini a questo mondo. Si tratta di un vero e proprio ritrovo per migliaia di appassionati: se a Milano e Napoli il luogo per questa fiera è uno spazio circoscritto, a Lucca è l’intero borgo ad essere invaso, creando anche un indotto economico importante per la città.

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