La situazione economica italiana attraversa da anni una pesante crisi economica che negli ultimi mesi si è ancor più aggravata con l’espandersi dell’emergenza sanitaria da Covid 19.
Sono sempre più in aumento le famiglie italiane in sofferenza, talvolta incapaci anche di attendere alle normali esigenze di vita quotidiana e che, di conseguenza, risultano completamente prive di potere di acquisto.
Questo circolo negativo venutosi a creare, già da qualche anno ha indotto tanti giovani a recarsi all’estero alla ricerca di maggiore stabilità, sia dal punto di vista professionale/lavorativo che economico.
Ma al di là di questo fatto ormai noto, il dato che oggi maggiormente preoccupa riguarda la fuga dall’Italia anche dei pensionati: secondo quanto reso noto dall’Istat sono ben 473 mila gli ultrasessantenni che vivono stabilmente fuori dai confini nazionali.
Tra le mete preferite ci sono Marocco, Capo Verde, Brasile, Tunisia, Bulgaria e Thailandia, dove la “vita” ha un costo minore ed una qualità maggiore rispetto alla media in Italia.
A solo titolo esemplificativo, basta considerare che con l’apertura delle frontiere nel 2013 i pensionati italiani stabilmente residenti a Cuba o in Costa Rica sono passati da 20 a 70 e solo in Tunisia raggiungono la soglia dei 250.
Le ragioni di questa scelta sono in linea di massima attribuite al malcontento generalizzato nei confronti delle scelte politiche, del collasso dell’economia, del tenore di vita troppo frenetico e poco soddisfacente o della soffocante pressione fiscale. Il tutto da considerare alla luce di trattamenti pensionistici che spesso non superano i 1.000 euro mensili, utili al massimo a pagare l’affitto o il mutuo, le tasse, la spesa domestica e le utenze.
Tuttavia, non tutti i pensionati sono disposti ad affrontare un mutamento di vita così repentino e radicale, abbandonando le proprie abitudini ed i propri affetti, nonostante le difficoltà quotidiane e la costante sensazione di inappagamento.
In questi casi, per dotarsi in breve tempo della liquidità necessaria ad affrontare spese impreviste o anche solo per concedersi qualche piccolo lusso, i pensionati possono accedere ad una forma agevolata di finanziamento: la cessione del quinto della pensione.
Si tratta di una particolare prestito che può essere richiesto anche da quei pensionati con altri prestiti in corso o segnalati in passato come cattivi pagatori, in quanto ai fini della concessione viene presa in considerazione esclusivamente la pensione netta. La rata mensile sarà inoltre trattenuta a monte nel cedolino.
Chiunque sia interessato a beneficiarne è tenuto a recarsi presso la sede territoriale dell’Inps più vicina alla propria residenza al fine di richiedere il rilascio del certificato di quota cedibile, che serve ad attestare la quota (mai superiore ad un quinto della pensione netta percepita mensilmente) che può essere impiegata per il pagamento delle rate.
Questo passaggio può però essere bypassato rivolgendosi ad istituti di credito convenzionati con l’Inps, che provvedono in autonomia a richiedere il predetto certificato tramite uno scambio di informazioni interno agli enti (per ulteriori approfondimenti sulla cessione del quinto per i pensionati: Calcoloprestito.org)
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