Sono in corso le indagini sul drammatico incidente accaduto domenica: la funivia che collegava Stresa (VB) al Mottarone è precipitata inspiegabilmente provocando la morte di 14 persone, tra cui bambini.
L’incidente è dovuto alla rottura di uno dei cavi portanti della funivia, il quale si è spezzato a circa 100 metri di altezza. L’impianto era stato riaperto il 24 aprile a causa delle restrizioni Covid, ma, già in passato, aveva subito delle revisioni tanto da essere stato costretto a chiudere nel 2014 per una revisione generale. Fu poi rigenerato, nel 2016, con una serie di interventi ai motori, ai quadri elettrici e ai trasformatori. Una delle funivie più importanti del turismo piemontese, aperta nel 1970, è stata implementata dalla Società Ferrovie del Mottarone, grazie ad un collegamento con il punto più alto della vetta del Mottarone. La cabina solitamente rallenta a pochi metri dal Mottarone e l’operatore provvede all’apertura del cancelletto che permette l’uscita dei passeggeri. Stavolta però un improvviso rumore secco, come una frusta, del cavo che si spezza e la cabina che fa il percorso al contrario in discesa sparendo immediatamente dalla vista.
Sono in corso le indagini da parte della Procura di Verbania, che nel mentre ha messo sotto sequestro l’impianto e nei prossimi giorni provvederà al recupero del relitto. Bisognerà invece attendere ancora qualche giorno per la visione e l’analisi dei filmati delle telecamere di sorveglianza, attive 24 ore su 24. Nei prossimi giorni si dovrebbe avere anche un quadro più chiaro circa società ed enti coinvolti direttamente e quindi colpevoli dell’accaduto. L’accusa potrebbe riguardare: omicidio colposo plurimo, disastro colposo con messa in pericolo della sicurezza dei trasporti e lesioni gravissime per via di un cavo tranciato e il mancato funzionamento del sistema frenante di sicurezza. Per il momento i principali responsabili vengono considerati le Ferrovie del Mottarone srl per la gestione, Leitner di Vipiteno per la manutenzione e una società gallaratese per la revisione annuale di sicurezza. Non sarà comunque facile analizzare la questione in quanto, l’ultima revisione dei cavi è di novembre 2020 e lo scorso 3 maggio era stato effettuato il controllo delle centraline idrauliche di frenatura dei veicoli. Altro cavillo della questione è chi sia l’effettivo proprietario della funivia. Il magistrato ha dichiarato che questa fosse della Regione Piemonte ma, seppur con dubbi sull’avvenuto passaggio di proprietà, ora dovrebbe appartenere al Comune di Stresa. Intanto l’unica nota leggermente positiva è la possibilità del risveglio cauto di un bambino sopravvissuto. Purtroppo l’incidente ha causato la morte dei suoi familiari ma, dopo la risonanza di lunedì che non ha evidenziato danni neurologici né del tronco encefalico, i medici possono procedere con il tentativo si rianimazione.
Nel frattempo si esprime anche Papa Francesco sulla questione stringendosi con affetto alle famiglie delle vittime: “Pensando con commozione a tante vite tragicamente spezzate mentre erano immerse nella meraviglia del creato, assicura la preghiera per quanti sono scomparsi, per chi li piange e per il piccolo Eitan, la cui delicata vicenda segue con trepidazione”
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