Quanto importante sia la sicurezza informatica e l’adozione di sistemi di sicurezza adeguati è stato ampiamente dimostrato in questi ultimi anni. Numerosi sono stati gli attacchi hacker che hanno portato al furto di milioni di dati diffusi online, mettendo in evidenza le lacune di sistemi di sicurezza spesso non adeguati.
Ed è in questi giorni che in Germania è avvenuto quello che è stato già definito il furto di dati sensibili più grande nella storia tedesca. Ad essere presi di mira sono stati centinaia di politici dei principali partiti del Bundestag, il Parlamento tedesco, compresa la cancelliera Angela Merkel.
Si è trattato di una violazione piuttosto ampia che ha riguardato, come detto, centinaia di politici tedeschi, dei principali partiti dal Cdu e Csu ad Fdp, ma anche giornalisti ed esponenti di varie associazioni. Ad essere risparmiati, secondo le informazioni trapelate fino ad ora, sono stati esclusivamente gli esponenti politici di Alternativa per la Germania, partito di estrema destra.
I dati rubati attraverso questo imponente attacco, a quanto pare, sono stati poi diffusi online attraverso l’account Twitter “GOd“. Quest’ultimo, nei dati personali, si descrive come residente ad Amburgo, esperto di sicurezza, artista e con una passione per satira e ironia.
Secondo Simon Hegelich, dell’Università Tecnica di Monaco, quello messo a segno è stato un attacco di social engineering mirato e ben congegnato, partendo dalle password di profili Facebook e Twitter. L’attacco ha quindi portato al furto di una grande quantità di informazioni.
Tra i dati trafugati, infatti, sono riportate numerose informazioni sensibili di centinaia di politici, dal numero di telefono a fotografie ed estratti di chat private. Inoltre ad essere stati diffusi online sono anche conversazioni private e lettere ricevute e inviate di esponenti politici di spicco, compresa la cancelliera Angela Merkel. Il Ministro della Giustizia tedesco, Katarina Barley, ha definito questa azione come un tentativo di danneggiare la fiducia dei cittadini nei confronti della democrazia e delle istituzioni.
Intanto le indagini proseguono per trovare i responsabili. Al momento, infatti, non è chiaro se i dati emersi in queste ore siano riconducibili alla violazione avvenuta nel 2015 ai danni del Parlamento tedesco. In quell’occasione, infatti, sarebbero stati rubati molteplici dati sensibili che evidenziarono le vulnerabilità del sistema di sicurezza informatico. Proprio a seguito di quell’episodio, la Germania nel 2017 ha creato un’unità di cyber-difesa con il compito di proteggere anche le principali infrastrutture del paese, dagli ospedali alle centrali elettriche.
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