I luoghi del FAI riaprono il 24 e il 25 Ottobre per la seconda volta questo mese. Dopo il successo dello scorso weekend, sarà nuovamente possibile visitare alcune meraviglie del nostro paese generalmente chiuse all’accesso del pubblico. Tenuto conto delle nuove restrizioni riguardanti il coronavirus, il FAI si è adoperato per aprire solamente quei luoghi che potessero offrire il rispetto delle misure di sicurezza, riuscendo comunque a garantire l’accesso a più di 1000 luoghi in tutta Italia.
Vediamo allora insieme alcune delle mete maggiormente attraenti per questo secondo weekend di aperture. Si raccomanda di consultare il sito del FAI per le modalità di accesso e le caratteristiche di ciascun luogo, come per esempio gli orari d’apertura, o la necessità di prenotazione.
1. Le Valli Mirandolesi
Apriamo la rubrica partendo dall’Emilia Romagna. Sarà infatti possibile visitare le meravigliose valli Mirandolesi, in provincia di Modena, a nord della frazione di Mortizzuolo. Si tratta di una zona dichiarata a “protezione speciale” al fine di preservare le caratteristiche biodinamiche dell’ecosistema, di particolare interesse naturalistico per la presenza di oltre 45 specie di uccelli acquatici.
Sono proposti tre possibili percorsi.
Il primo consiste una visita alla Stazione Ornitologica Modenese, dove, accompagnati da esperti S.O.M. sarà possibile andare alla scoperta delle numerose specie presenti nel territorio. È consigliabile portare binocoli e calzature impermeabili.
Il secondo consiste in un percorso sonoro proposto dal Centro di Educazione alla Sostenibilità “La Raganella” in collaborazione con il Comune di Mirandola, svolgentesi interamente in bicicletta, che mira ad un approccio innovativo e sensoriale nella scoperta delle valli.
Infine, vi è la possibilità di una passeggiata guidata nell’oasi della Tomina, per interfacciarsi in maniera più tradizionale alla flora e fauna del posto. Anche in questo caso, fortemente caldeggiato l’abbigliamento sportivo e le calzature impermeabili.
2. Villa Ottelio Savorgnan
Andiamo dunque in provincia di Udine, per la precisione a Rivignano Teor, dove apre al pubblico Villa Ottelio Savorgnan. Oltre alla bellezza del posto, la villa farebbe da sfondo, secondo una suggestione offerta dallo studioso di letteratura britannica Cecil Clough, alla storia vera che ispirò il dramma shakespeariano di Romeo e Giulietta.
Proprio nel palazzo di famiglia dei Savorgnan, infatti, si innamorarono Lucina Savorgnan e Luigi da Porto, suo cugino. Le famiglie, tuttavia, osteggiarono questa relazione e l’infelice Da Porto decise di raccontare la propria storia, mascherando i veri nomi dei protagonisti, che vennero chiamati Romeo e Giulietta. Con rimaneggiamenti e rimescolamenti, questa giunse tra le mani del drammaturgo di Stratford-upon-Avon e il resto è storia.
Saranno davvero andate così le cose? Chissà. Nel dubbio, vale la pena farsi suggestionare da una villa ed un parco esteticamente molto appaganti, leggende a parte.
3. Chiesa di Sant’Adriano
Ci spostiamo in Calabria, in provincia di Cosenza. Questa volta, la meta è religiosa: si tratta della Chiesa di Sant’Adriano a San Demetrio Corone.
Le origini dell’edificio datano al lontano 955, quando, con la funzione di monastero, fu costruito sotto la guida di San Nilo da Rossano, monaco basiliano. Un lavoro di protezione e tutela architettonica hanno permesso al luogo di mantenere il proprio fascino bizantino e normanno, arricchito da affreschi datati XII e XIII secolo.
Si aggiunga a ciò il fatto che il comune di San Demetrio Corone si trova nel mezzo di una delle più ferventi comunità arbëreshë aventi luogo in Italia ed in particolare è presente il Collegio Italo-Albanese di Sant’Adriano, importante organismo religioso e culturale per la conservazione del rito orientale, delle tradizioni e del patrimonio identitario arbëreshë.
4. La Nuvola
Per i capitolini, il luogo in oggetto non ha bisogno di presentazioni. Originariamente installato a Roma come centro congressi, è stato invece il centro di vivaci polemiche per le ingenti somme spese e i poco limpidi ritardi dovuti forse ad errori di progettazione, forse a mancati pagamenti. Molto si è detto, poco si è visto.
Il dato di fatto è che la Nuvola a Roma è stata soprattutto un’attrazione per chi percorre in automobile la trafficata via Cristoforo Colombo, visto l’utilizzo praticamente nullo.
Questo weekend rappresenta un’opportunità per un riscatto della Nuvola, che sarà aperta alle visite e che rimane, dopotutto, il lavoro di uno dei più importanti architetti del ventesimo secolo.
5. Giardino Botanico Biodinamico dell’azienda agricola biodinamica San Michele
Risaliamo in Veneto per quest’ultima attrazione e precisamente ci spostiamo a Vittorio Veneto. L’azienda biodinamica San Michele rappresenta un’eccellenza italiana di produzione alimentare ed apre questo weekend il proprio giardino agli occhi ed alle domande dei visitatori.
L’impostazione è quella dell’azienda agricola come organismo vivente, in complementarietà con chi ci lavora, animali e piante che vi risiedono. La visione dell’azienda come un circuito, in cui tutto ciò che avviene al suo interno vi nasce, vi cresce e vi muore, compone un microcosmo in unità funzionale con tutto ciò che lo circonda.
La visita sarà guidata dall’ideatore del giardino, l’agrotecnico Paolo Pistis.
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