Siamo andati avanti per anni a cercare l’anima gemella opposta a noi e abbiamo sbagliato. A quanto pare infatti non è proprio vero che gli opposti si attraggono e se anche dovesse capitare il rapporto tra i due non dura (o comunque se dura è per altri motivi che vanno al di là del vero amore). Si va quindi completamente a sfatare il paradigma delle relazioni che fino ad oggi asseriva come l’influenza reciproca tra persone con caratteri e ideali diversi fosse alla base della felicità della coppia. Uno studio americano pubblicato sul ‘Journal of Personality and Social Psychology’ dice di puntare particolarmente su come andrà in primo appuntamento.
“Immaginate 2 sconosciuti impegnati ad avviare una conversazione in aereo, oppure una coppia a un appuntamento al buio – invita Angela Bahns del Wellesley College – Fin dai primi scambi di battute imbarazzate, la similitudine tra i 2 gioca un ruolo importante sulle interazioni future“. Pensate infatti a come state con una persona con cui parlare di ciò che anche a voi interessa e come invece con una persona che non ha proprio argomenti interessanti di cui dibattere insieme. Dopo un po’ ognuno parlerebbe praticamente da solo, con la finta attenzione dell’altro che non vede l’ora sia finito l’argomento per riprendere fiato. Il successo della relazione tra i due potrebbe quindi dipendere dal grado di somiglianza che hanno e che esce fuori dalle prime battute insieme. “Cerchiamo di costruirci un mondo sociale in cui sentirci a nostro agio, avere successo, fidarci delle persone e collaborare per raggiungere gli obiettivi – spiega Chris Crandall della University of Kansas – Per creare tutto ciò, la somiglianza è molto utile e le persone quasi sempre ne sono attratte. Con questo non intendiamo suggerire che l’influenza sociale non esiste. Tuttavia, ha poco spazio quando i partner sono simili all’inizio dei rapporti. Selezionare partner simili a noi sugli aspetti più importanti della vita è estremamente comune“, spiega Bahn.
Lo studio ha analizzato non solo coppie ma anche amici e conoscenti per vedere come gli atteggiamenti, i valori, i pregiudizi, i tratti della personalità e i comportamenti fossero importanti per loro. I risultati hanno mostrato come possano esistere ottimi amici diversi tra loro e come i punti di vista non necessariamente si siano mescolati nel tempo. “In questi casi è probabile che persista tutto ciò che disturba l’armonia del rapporto, come le aree di disaccordo, in particolare su atteggiamenti, valori o preferenze che sono importanti“, afferma Bahn. “Il cambiamento è difficile e improbabile, è p iù facile selezionare le persone che sono compatibili con le proprie esigenze e obiettivi fin dall’inizio” .
Di contro però c’è da dire che vivere con solamente persone uguali a noi può portare ad un appiattimento di idee, valori e prospettive che rimarrebbero circoscritte al nostro modo di vedere le cose, senza nessun arricchimento. “Andare d’accordo con le persone che non sono come noi è davvero utile – sostiene Crandall – Gli amici servono per divertirsi, rilassarsi e non essere contestati. Va benissimo, sono aspetti positivi, ma non bastano. Abbiamo bisogno anche di nuove idee, di persone che ci riprendano quando ci comportiamo come pazzi. Se usciamo solo con persone simili a noi, ci perdiamo il grande, bellissimo mondo del diverso“.
Ma la conclusione rimane comunque che la ricerca della somiglianza nelle relazioni sociali significa anche “la stabilità della propria identità, sistemi di valori, e ideologia“. Quindi le relazioni sono guidate più dalla somiglianza preesistente che non dall’influenza reciproca che si acquisisce negli anni.
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