La disoccupazione, soprattutto quella giovanile, in Italia continua a rappresentare un problema importante che necessita di numerosi provvedimenti per i prossimi anni, nonostante negli ultimi tempi sia stata evidenziata una ripresa seppur minima rispetto ai numeri di qualche anno fa. Nel frattempo il governo ha adottato svariati provvedimenti che non hanno mancato di suscitare polemiche negli ultimi anni, perché considerati da molti inutili o comunque superflui.
Tra i più contestati c’è senza dubbio il Bonus cultura, il provvedimento che ha fornito ai giovani nati nel 1998 e nel 1999, un buoni di €500 da spendere in attività e prodotti legati alla cultura. Nonostante le critiche rivolte a questo provvedimento, sembra proprio che il Bonus cultura sia stato accolto positivamente da quando è arrivato nel 2016, come dimostrano i dati ufficiali diffusi proprio dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali in questi giorni.
A prescindere dalle critiche che hanno accompagnato il lancio del provvedimento nel 3 novembre 2016, il Bonus cultura è stato accolto positivamente dai giovani 18enni. I €500 potevano infatti essere spesi per l’acquisto di libri cartacei o digitali, musica ma anche per biglietti di concerti, musei e in generale attività culturali. Nelle due edizioni sono stati spesi complessivamente 163 milioni di euro dai 600.000 giovani che hanno deciso di aderire all’iniziativa, evidenziando il successo ottenuto che ha spinto i consumi culturali.
Entrano nel dettaglio dei dati ottenuti tramite 18App, l’applicazione ufficiale dell’iniziativa, risulta che l’80% della spesa è stata effettuata per l’acquisto di libri cartacei (98%) e digitali (2%). Il resto è ripartito tra musica e concerti per il 10% e cinema per il 7%. Il 54% delle spese sono state effettuate attraverso piattaforme di vendita online, mentre il restante 46% nei 4000 punti vendita fisici che hanno aderito al progetto.
Tra la prima e la seconda edizione del Bonus cultura, inoltre, è emersa una maggiore semplicità nelle registrazioni effettuate attraverso 18App. Prendendo in considerazione le prime 10 settimane, sono aumentate dell’8% le registrazioni con un incremento della spesa pari a 15.4 milioni di euro. E’ stato inoltre risolto il problema nella registrazione che riguardava 9000 ragazzi del 1998, che avranno modo di spendere il buono da €500 fino al 31 dicembre 2017.
Considerato il successo ottenuto, lo stesso Ministro dei Beni e Attività Culturali, Dario Franceschini, ha evidenziato come i risultati ottenuti giustifichino la conferma del provvedimento anche per il prossimo anno, attraverso la legge di bilancio 2018.
A prescindere dalle critiche che il Bonus cultura ha raccolto in questi ultimi anni, a partire dal fatto che venga considerato un provvedimento pensato per attirare i consensi da parte dell’allora governo Renzi. Ma non è mancato anche chi, con il Bonus cultura, ha deciso di lucrare acquistando e rivendendo libri a metà prezzo oppure di usare il buono per acquistare prodotti che poco o niente avevano a che vedere con le spese culturali.
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