E’ da molti anni che in Italia si discute della possibilità di legalizzare la vendita della marijuana, un argomento delicato che tende sempre a dividere tra chi ritiene che la vendita legalizzata sia una scelta errata rischiando di creare situazioni tutt’altro che positive e chi, invece, è convinto che la legalizzazione possa portare molti benefici, contrastando la vendita illegale e soprattutto permettendo allo stato di controllarne il consumo riducendo significativamente il profitto generato dalla criminalità.
La questione, come detto, è piuttosto delicata, ed è anche per questo che ha suscitato non poco interesse il progetto presentato nelle scorse settimane a Bologna che ha portato alla nascita di EasyJoint, l’azienda che ha iniziato a commercializzare la cosiddetta “marijuana legale”, che presenta un livello di Thc che rientra nei limiti di legge previsti nel nostro paese e che già nei primi 30 giorni dall’avvio delle vendite, ha registrato un grande successo, contribuendo a ravvivare la discussione sull’argomento e creando quello che i fondatori del progetto hanno descritto come un fenomeno sociale.
Partiamo subito specificando che la varietà di marijuana venduta da EasyJoint si chiama Eletta Campana ed è una varietà che presenta un livello di THC (il principio psicoattivo contenuto nell’erba) pari allo 0,6%, una percentuale che rientra nei limiti di legge, ed è realizzata utilizzando i fiori di marijuana prodotti nelle Marche e che di solito vengono scartati e utilizzati come fertilizzante. L’erba di cui stiamo parlando, quindi, non è in grado di creare il cosiddetto “sballo”, ma ha solo effetti sedativi. Nonostante questo, dalla presentazione del progetto fino alla vendita, iniziata circa un mese fa, la risposta è stata molto positiva.
EasyJoint conferma che nei primi 30 giorni sono stati più di 20.000 i barattoli venduti, che contengono tra gli 8 e 10 grammi di questa varietà di marijuana al prezzo di €17, tanto da costringere i fondatori dell’iniziativa ad aprire 85 punti vendita, che a breve dovrebbero diventare 100, assumere personale per la gestione della richiesta e addirittura bloccare le vendite online a causa dei tanti ordini pervenuti. L’importanza dell’iniziativa, secondo i suoi creatori, è da trovare anche nella risposta sociale che la vendita ha generato. Sono state oltre 25000 le mail ricevute da EasyJoint e oltre 285.000 le interazioni sui social con persone da tutta Italia che chiede informazioni sulla qualità dell’erba, la produzione e le informazioni su come acquistarla.
Questo interesse dovrebbe spingere innanzitutto la politica a riprendere l’iter di discussione e approvazione della legge sulla legalizzazione della cannabis light, ma anche a riprendere la discussione sull’argomento per fornire informazioni più dettagliate. A beneficiarne sarebbe anche l’economia italiana, come dimostrato da EasyJoint che tra l’utilizzo dei fiori prodotti da agricoltori italiani, il confezionamento, i barattoli e le etichette, ha generato un vero e proprio business in continua crescita.
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