Nella giornata di ieri è ricaduto l’anniversario della tragedia dell’Hillsborough Stadium (nella città di Sheffield), luogo in cui, nel 1989, 96 tifosi del Liverpool persero drammaticamente la vita in occasione della semifinale di FA Cup tra i Reds e il Nottingham Forest.
Soltanto quattro anni prima vi erano stati i tragici eventi dell’Heysel, durante la finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e ancora una volta il Liverpool, in cui morirono 39 supporters bianconeri.
Quelli erano infatti gli anni più bui del calcio inglese, macchiato dalle frequenti manifestazioni di violenza messe in atto dagli hooligans, ossia i componenti della frangia più calda e facinorosa di ciascuna tifoseria.
Dunque, proprio per far fronte a questi problemi, il governo inglese – con Margaret Thatcher in prima linea- si è impegnato a fondo per prevenire o quantomeno reprimere queste biasimevoli condotte.
Oltre a predisporre l’incremento della presenza e dei controlli delle forze dell’ordine nei paraggi degli stadi e ad inasprire le pene previste per i colpevoli, il governo britannico attuò anche una lunga politica di comunicazione volta alla demonizzazione degli hooligans, allo scopo di isolare i membri del movimento dalla società e, di conseguenza, indebolirli.
Parti integranti di questa attività di discredito sono stati certamente i media, i quali non hanno mai mancato – giustamente , aggiunge chi scrive- di stigmatizzare le violenze perpetrate dagli hooligans, i quali trasformavano spesso partite di pallone in vere e proprie guerre civili.
Tuttavia, non fu questo quel che accadde quel maledetto 15 aprile del 1989 nello stadio di Hillsborough. Il dramma fu dovuto ad una imperdonabile negligenza delle autorità addette all’organizzazione dell’evento.
Infatti queste ultime non tennero affatto conto dell’importanza di quella semifinale e quindi di quanta affluenza di tifosi ci sarebbe stata. Pertanto gli organizzatori destinarono uno spicchio di stadio troppo piccolo se paragonato al numero di tagliandi venduti ai sostenitori del Liverpool. Come se ciò non bastasse, gli entrance gates messi a disposizione non furono lontanamente sufficienti per assicurare l’ingresso ordinato del pubblico.
Ed ecco allora che migliaia di tifosi si trovarono in pochissimo tempo schiacciati l’uno contro l’altro e, per tentare di salvarsi, provarono a sfondare i cancelli di sicurezza per riversarsi sul terreno di gioco. Ma le forze dell’ordine non capirono immediatamente la situazione e, pensando ad una solita invasione degli hooligans, non permisero loro di scavalcare le recinzioni e li rimbalzarono indietro, il che peggiorò notevolmente l’accalcamento delle persone.
Dopo qualche minuto però i poliziotti iniziarono a comprendere quanto stesse realmente accadendo, ma fu troppo tardi. 96 tifosi erano rimasti soffocati dalla folla e per loro non ci nulla da fare.
Dopo anni e anni di tentativi da parte delle forze politiche e dei mezzi di informazione inglesi di insabbiare le responsabilità delle autorità e di scaricare invece la colpa sui comportamenti dei tifosi del Liverpool, nel 2012 finalmente l’allora Primo Ministro David Cameron annunciò pubblicamente che i fatti di Hillsborough fossero da imputare agli organizzatori della competizione, chiedendo inoltre scusa alle famiglie delle vittime per il ritardo nell’accertamento della verità.
E ora, ben 31 anni dopo, è necessario mettere a tacere tutte le polemiche che si sono alzate attorno a questo episodio e soffermarsi, almeno in occasione della ricorrenza, nel ricordo di tutti coloro che hanno perso la vita per andare a sostenere la propria squadra del cuore.
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