E’ ormai di quasi un mese fa la notizia che dal governo statunitense, sarebbe arrivato un appello destinato ai principali paesi alleati, Italia compresa, nel quale si sconsigliava l’utilizzo di tecnologie e infrastrutture fornite da Huawei per le telecomunicazioni. Il motivo sarebbe da ricercare nelle preoccupazioni legate alle possibili ingerenze del governo cinese, che potrebbe sfruttare le tecnologie di Huawei per raccogliere informazioni importanti.
Ma la questione appare molto più complessa e legata alla guerra commerciale in corso tra Stati Uniti e Cina che ha già portato a diversi botta e risposta tra i due paesi. Nel frattempo, tuttavia, la situazione per Huawei sembra complicarsi ulteriormente. E anche in Europa arrivano le prime notizie di governi e aziende di telecomunicazioni intenzionate a prendere le distanze dalle apparecchiature fornite dal produttore cinese.
La prima conferma arriva da Orange, una delle principali aziende di telecomunicazioni presenti in Francia. La società ha annunciato che non si affiderà alle tecnologie fornite da Huawei per creare la nuova rete 5G. Seguendo la medesima strategia, l’intenzione del governo francese, secondo indiscrezioni, sarebbe quella di approvare norme più severe nella scelta dei produttori per la fornitura di strumenti legati alle telecomunicazioni.
In maniera analoga anche Deutsche Telekom, in Germania, ha confermato l’intenzione di ridurre l’utilizzo di tecnologie fornite da Huawei per le telecomunicazioni. Più netta la decisione del colosso BT Group, nel Regno Unito, che ha confermato di voler sostituire le apparecchiature fornite da Huawei per le reti 3G e 4G già esistenti e l’esclusione delle tecnologie del produttore cinese dalle nuove reti 5G.
Alla lista si sono aggiunti anche paesi come la Norvegia che, pur non facendo riferimenti diretti a Huawei, ha confermato di voler escludere dalle reti di telecomunicazioni strumentazioni fornite da produttori provenienti da paesi con cui non esistono collaborazioni su temi importanti come la sicurezza. E anche paesi come Australia, Giappone e Nuova Zelanda hanno iniziato a prendere le distanze.
Ancora nessuna decisione, invece, in Italia, dove Huawei continua a collaborare con alcune delle principali aziende di telecomunicazioni, da TIM a Vodafone e Fastweb per i test sulle reti 5G.
Resta solo da capire, tuttavia, se i principali colossi delle telecomunicazioni riusciranno davvero a fare a meno delle tecnologie di Huawei. Il punto di forza del colosso cinese, infatti, è quello di fornire tecnologie di qualità a prezzi accessibili. E sarà importante scoprire se le aziende concorrenti di Huawei saranno in grado di garantire lo stesso.
Nel frattempo, dopo l‘arresto della direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou, avvenuto all’inizio del mese in Canada, è stata approvata la richiesta di scarcerazione su cauzione. In quel caso, a quanto pare, l’accusa era di aver violato le sanzioni imposte dagli Stati Uniti all’Iran.
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