La parola più gettonata, rimbalzata e rilanciata in questo periodo : dehors!
Ci piace utilizzare termini stranieri che suonano meglio come rappresentanza, anche se a volte ne abusiamo e dehors è proprio uno di quei termini che raffigura la situazione del momento (anche mentale) ovvero FUORI.
N.B.E’ un avverbio, quindi va usato così, senza togliere la S per farlo diventare singolare o spazio più piccolo.
Non lo abbiamo rubato direttamente ai francesi, poichè deriva dal latino deforis : è lo spazio all’aperto tanto conquistato da tutti e che ci permette di avere una pseudo normalità di vita sociale, rappresentata da aperitivi, cene e pranzi in compagnia.
Diverse le strutture che si sono organizzate per lavorare al meglio e aprire la stagione che si prospetta ricca di punti di riferimento.
Ve ne suggeriamo alcuni, in diverse parti di Roma, per trascorrere una cena romantica, un aperitivo con musica in sottofondo, oppure un pranzo in famiglia all’ aria aperta.
MEDITERRANEO -MAXXI
Un giardino urbano che riapre i suoi spazi dal 27 maggio, con una passata stagione di consensi e per questa estate anche qualche novità.
Lo studio di architettura Project On ha curato un particolare e suggestivo gioco di luci, con luminarie che si alternano a filari di edera e lampadari sospesi per un’atmosfera tropicale che dialoga benissimo con lo stile urbano della location.
Non un normale ristorante open air, ma anche un posto perfetto dove poter godersi un aperitivo e musica direttamente dalla consolle.Una proposta enogastronomica con accurata scelta di qualità, una formula conviviale con con grande varietà di assaggi in formato mini sfizi, dessert classici come il tiramisù e la cheesecake, o i sorbetti. Racconta Alessandro Cantagallo, titolare e imprenditore romano: “L’esperienza dell’anno scorso ci ha consentito di capire alcune dinamiche e via via abbiamo apportato le modifiche necessarie a far funzionare uno spazio così grande. Noi siamo un ristorante atipico. Vieni per stare all’aperto, per stare bene e scoprì che si mangia anche bene per essere un posto che fa così tanti numeri. Questa volta puntiamo sulla materia prima e sulla qualità, ma con una proposta nuova, quella dei mini piatti, dai piccoli hamburger al polpo in tre varianti, per far vivere ai clienti un momento di leggerezza che non rinuncia al gusto”.
Dal martedì al venerdì per il pranzo colorate bowl di poké, anche da comporre, del pop up Palmerie ai Parioli, altro ristorante di proprietà del gruppo, che sarà accolto proprio negli spazi di Mediterraneo. Spiega lo chef Emanuele Pompili: “Cerchiamo di spaziare chiaramente come sempre, con un piccole portate e pasti modulari, ma soprattutto un gusto che possa accontentare tutti, dal pesce sia cotto che crudo alla carne, tra carpacci, marinati e tartare. Cercheremo di accontentare anche vegetariani e vegani. In carta restano i primi dello scorso anno, che hanno funzionato e che riproponiamo come la Nerano, i 4 pomodori, e l’Aglio, olio, gambero rosso e lime”. Nello spazio che vanta circa 250 posti a sedere, infine, sarà dato spazio al brunch, che prevede due piatti principali sia di primo che di secondo da scegliere in base ai gusti.
LUCE EXPERIENCE
Non lontano dal centro, ma su una delle vie più conosciute per reperti e passeggiate caratteristiche, sorge Villa dei Cesari, struttura scelta per eventi e cerimonie, dopo il fermo di tutte le attività, apre il suo giardino anche ai clienti che vogliono passare una serata immersi nel verde e concedersi aperitivo, cena o magari un cocktail nella parte del bar. Il dehors di Luce può contare 200 posti a sedere (con distanziamento), i due saloni interni invece comprendono 150 coperti sempre con le dovute e rispettate distanze.
In cucina da questa stagione troviamo Massimo Pedico, chef classe 1990, formatosi all’istituto alberghiero “Pellegrino Artusi” di Roma. Cresciuto professionalmente nelle cucine del panorama Capitolino tra cui ristoranti come “Hostaria dell’orso” ed il “Parco dei principi, per poi ampliare il proprio bagaglio, prima approdando alla corte dello Chef Timothy Hollingsworth al ristorante “Otium” di Los Angeles, dove ha appreso le tecniche della cucina moderna, per poi tornare alla riscoperta del territorio regionale italiano, soffermandosi per un periodo in terra Toscana. Tornato nella sua città natale diviene sous chef di Magazzino Scipioni in Prati dove rimane per 3 anni arrivando a partecipare alle ultime due edizioni di Excellence. Terminata l’esperienza a Magazzino Scipioni entra a far parte come sous chef della brigata del Treefolk’s Public House.
Si sa che il passaggio di testimone è sempre un po’ temuto, ma lo chef Massimo Pedico ha saputo dare luce a quelle che sono le caratteristiche più ricercate dell’ alimentazione mediterranea e che ci piace trovare quando siamo in un ristorante. Il suo menù è un vero e proprio ritorno alla normalità, alla pasta fatta in casa, porosa e consistente, al sapore genuino, ma anche alla fantasia dei fritti, agli sfiziosi tacos e ceviche gustosa per un buon aperitivo.
E se si parla di aperitivo, si deve parlare necessariamente di bar! Alla postazione cocktail, il bar manager Marco Rimedio, si può iniziare a bere dalle 18 magari con un drink classico, oppure scegliere tra i 6 diversi Gin Tonic e signature, come Luce, cocktail fresco con base Vodka e liquore all’arancia, Blue Curaçao, pompelmo, limone, zucchero e soda.
Ci illustra Marco: “Ho vissuto per diversi anni il mondo della notte lavorando come barman nei migliori locali di Roma , poi negli ultimi 3 sono diventato Capo barman ed ho instaurato un ottimo rapporto di amicizia e professionale con Giovanni Monaco (direttore di Luce). La cocktail list di Luce Experience è stata creata in collaborazione con il mio collega Edoardo Mattarino, con cui divido il bancone. Sono drink che prendono spunto dal nome del nostro locale, con tonalità di colore che possono stare bene in un’ambiente accogliente e fresco come solo il nostro giardino può offrire, e proprio quest’ultimo è stato fonte di ispirazione per i nomi dei cocktail. Sono miscelazioni relativamente semplici, ma dai sapori decisi”.
La direzione di Luce Experience è affidata a Giovanni Monaco: “Abbiamo rinnovato radicalmente l’offerta food&beverage,, partendo da un menu dall’anima pop e da una cocktail list davvero intrigante. Grande spazio sarà dedicato anche all’intrattenimento, con contenuti artistici di alto livello, come mostre di arte contemporanea, che arricchiranno l’offerta di Luce Experience. Anche dal punto di vista estetico abbiamo apportato un bel restyling con tende di luce, cuscini, tappeti, tavolini e area private per vivere in tanti modi differenti l’atmosfera di Luce. Il cocktail bar è stato arricchito con etichette di prestigio per consentire ai nostri ospiti di poter personalizzare con i distillati preferiti i loro cocktail”.
Raffaele Rozzi, pizzaiolo con esperienza decennale e grande appassionato di impasti, punterà su una pizza morbida ma al tempo stesso fragrante, stesa a mano, molto idratata e lievitata per 48/72 ore. In carta saranno presenti pizze classiche come la Margherita e la versione con mozzarella di Bufala, ma anche proposte originali come la Mari e Monti (con tonno, pomodori secchi e olive taggiasche) o la Focaccia 2.0 (con pomodorini gialli e rossi, mozzarella di bufala e prosciutto crudo).
PARCO APPIO
La fonte Egeria era ben conosciuta dagli antichi romani per le sue proprietà benefiche e la leggenda narra che era luogo preferito per gli incontri amorosi tra la bella Ninfa e il Re Numa Pompilio. Una zona archeologica ancor oggi cara ai romani, innestata in una zona preservata della campagna all’interno della città. Ed è proprio in questo cuore verde che Federico Feliziani ha deciso (per il secondo anno) di voler scommettere, su quello che si è rivelato sicuramente un luogo di riferimento per i cittadini e per chi ha voglia di immergersi non solo in un parco stupendo, ma di godersi anche musica, buon cibo, ottima birra e tanto altro.
Uno spazio diviso in aree ben distinte come le parti della giornata: durante la mattina un Natural bar ad accogliere clienti con postazioni anche per lavorare fornite di prese elettriche.
I riferimenti gastronomici si alterneranno durante la stagione e si potranno incontrare diverse realtà ben conosciute e apprezzate dal pubblico. Pranzi light con bowl o cous cous, oppure per i più golosi anche panini e hamburger. Come la migliore tradizione vuole per mangiare all’aria aperta non possono mancare le birre artigianali selezionate da Natural Born Drinkers che si sposano perfettamente con la zona della pizzeria che sventola bandiera romana con L’Elementare di Mirko Rizzo, già noto per i suoi famosi 180 Grammi di pizza (precedente progetto con Jacopo Mercuro) e che a Parco Appio dà un’ulteriore sterzata di riferimento oltre al già conosciuto locale a Trastevere.
Ma per chi non avesse voglia di pizza può sempre prenotare un tavolo in Trattoria. Piatti tradizionali, carne scelta da fare alla griglia con un bel bancone a vista per la selezione.
La particolarità di questo parco non è solo la location ampia, suggestiva e green, ma sostenibile è stato anche il riciclo dei materiali impiegati (banchi di scuola non utilizzati, latte di olio a fine vita e tanti altri materiali di recupero…), che con impegno e duro lavoro Federico Feliziani e la sua squadra hanno scelto per creare un ambiente accogliente e modulabile con la clientela che arriva da tutta Roma e ha voglia di concedersi uno spazio di ossigeno anche in città.
AMBROSIA ROOFTOP
L’ ospitalità per me ha un sapore tutto italiano, lo abbiamo nel Dna, lo tramandiamo da generazioni ed è questo uno dei punti di forza del Rooftop Ambrosia, al 7 piano dell’ Hotel Artemide in via Nazionale 22 a Roma. Un 4 stelle di 94 camere, con Spa interna, nato circa 10 anni fa insieme alla terrazza, che accoglie i suoi ospiti per aperitivo, cena o dopo cena con circa 50 posti. Una sala interna con ampie vetrate dà il benvenuto per arrivare al dehors che vede protagonisti i tetti di Roma e i suoi tramonti unici. Tre tavoli in un punto strategico della terrazza creano un’area romantica e esclusiva, circondati dai colori e dai profumi di un caratteristico orto botanico che permette di utilizzare così materie freschissime sia per i piatti che per i cocktail. La cucina è diretta dallo chef Massimo Gonnella che propone un menù mediterraneo con pasta fresca preparata ogni giorno, dolci prelibati proprio a ricordare che l’ambrosia era il cibo preferito per gli dei, da qui l’ispirazione del nome e l’assonanza alla città eterna.
Alla direzione del bar Maurizio Zuddio, che in 6 anni ha saputo curare le drink list ad hoc per le due postazioni bar, sia quella in terrazza che quella interna utilizzata durante tutto l’anno. In base alla stagione vengono sviluppati i drink proposti in lista con alcolici internazionali e miscelati con i prodotti provenienti direttamente dal corner botanico della terrazza, decisamente a Cm zero!
Sorseggiando “un americano a torino” ( vermouth del Professore, Bulleit whiskey, soda, acqua di lavanda e arancia di capri essiccata) al suono delle campane non lontane, si può godere il tramonto al centro di Roma, immersi nei profumi delle fragranze tipicamente italiane.
Salvia, rosmarino, menta, fragoline, timo e tante diverse piante sia come ornamento che funzionali per le preparazioni, conferiscono un tono singolare e molto piacevole alla location.
L’atmosfera che si respira entrando è di assoluto confort. Far sentire l’ospite come a casa, coccolato e accolto, questo ottimo lavoro dello staff e soprattutto costante, ha permesso all’ hotel Artemide e al suo roof top di essere premiati come eccellenza tra i primi 25 in Italia e nei primi 10 worldwide.
Il lavoro curato, le attenzioni e la professionalità che noi italiani coltiviamo da tempo, ripagano sempre. Consentono di avere i giusti e consolidati riconoscimenti che permettono di fidelizzare i clienti e far crescere quello che è e dovrebbe rimanere il nostro punto di forza: l’ospitalità.
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