Anche quest’ anno la maratona di 9 ore del Concertone del 1 maggio di Piazza San Giovanni in Roma si è conclusa!
La conduzione affidata a Camila Raznovich e Clementino è sembrata abbastanza fluida tra la principiante euforia del cantante e la totale perdita della voce della conduttrice verso le 21.
Iniziando alle 15 il concerto, ma precedentemente dalle 12 con la conferenza stampa , il fermento dei giovani arrivati molto presto a campeggiare il prato antistante il palco, si è fatto subito sentire con cori e coreografie improvvisate da “gita fuori porta”.
Ad aprire il pomeriggio è stato il ricordo a “Non dimenticare”: delle mondine che hanno lottato per un salario equo e dignitoso, degli operai che ottennero le 40 ore settimanali, dei minatori che persero la vita senza scampo e di chi oggi lotta ancora con contratti , precariato e ansia da futuro.
E questo è stato un po’ il mood di tutto il concerto: la protesta, la contestazione, l’andare contro affermazioni di politici digiuni di “vita vera”, sia per i cantanti affermati, ospiti da anni sul palco di San Giovanni, che per i nuovi volti (ma i ragazzi li conoscevano molto bene ascoltando i cori!) della musica italiana.
Tanti i personaggi che hanno alternato il palco: Après la Classe, Marina Rei, I ladri di Carrozzelle, Ex Otago, La Rua, Levante, Editors, Lo Stato Sociale. E ancora: Brunori Sas, Ermal Meta , Edoardo Bennato, Maldestro, Fabrizio Moro, Samuel, Planet Funk, e a chiudere i Public Service Broadcasting.
Gli unici a dare una vena di positività sono stati l’attesissimo Francesco Gabbani con il suo “tormentone”, che ha smosso a tsunami la piazza e il più sofisticato Samuel (ex Subsonica).
Ma tanti altri sono stati i veri protagonisti di questo concerto : Massimiliano, Silvio, Sergio, Manuela, Alessandra, Stellina e molti nomi si possono aggiungere a chi ha dato aiuto con il lavoro dietro il back stage, arrampicati sulle strutture del palco, al bancone ristoro, alle pulizie, all’assistenza disabili, al servizio sicurezza, impassibile e che ha sopportato anche la pioggia…
Sono loro che hanno lavorato con i contratti a chiamata, a progetto, con le cooperative per questi giorni di concerto che ha visto sotto i riflettori visi più conosciuti grazie ai giornali e i media, ma senza le “braccia” di chi si alza all’alba per prendere 3 mezzi e fatica tutto il giorno per un “minimo” con cui far quadrare una famiglia… senza di loro non ci sarebbe stato il supporto essenziale per questo grande evento (e di molte altre situazioni).
E’ a loro che voglio dedicare questo articolo, ma soprattutto un ringraziamento enorme, perché è anche lavorando il 1 maggio che si festeggia un diritto che deve essere concesso a tutti.
Grazie!
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