Il Bayern Monaco si aggiudica lo scontro al vertice contro il Borussia Dortmund per 0 a 1 e intravede all’orizzonte l’ennesimo titolo nazionale. I bavaresi hanno ora sette lunghezze di vantaggio proprio sui gialloneri e, a sei giornate dalla fine del campionato, i giochi sembrano ormai fatti.
Il Dortmund paga l’eccessiva imprecisione nelle occasioni chiave dei propri giocatori più importanti, i quali hanno sofferto l’emozione per una partita così fondamentale molto più dei ben più navigati colleghi del Bayern.
L’incontro al Signal Iduna Park inizia in maniera molto spumeggiante, grazie ad un ottimo approccio dei padroni di casa che cercano immediatamente la via del gol. Il Bayern Monaco opta sorprendentemente per una difesa molto alta e, di conseguenza, già nei primi minuti capitano situazioni in cui il Borussia potrebbe approfittare delle praterie che si aprono alle spalle dei difensori biancorossi.
Tuttavia Hummels e compagni, seppur molto bravi nei lunghi cambi di gioco volti ad innescare le frecce laterali Hakimi e Guerreiro, arrivati sulla trequarti sbagliano quasi sempre l’ultima verticalizzazione, agevolando così il recupero degli avversari.
Soltanto una volta Haaland viene messo nelle condizioni ideali per puntare la porta di Neuer a campo aperto ma, proprio quando sembrava pronto a battere in rete, con un recupero prodigioso il giovane Davies gli strappa il pallone dai piedi e strappa gli applausi della propria panchina.
Verso la metà del primo tempo le cose iniziano già a cambiare: i giocatori del Bayern prendono le misure sempre meglio ad ogni minuto che passa e, piano piano, conquistano campo e macinano gioco. L’attenzione della difesa del Dortmund è comprensibilmente focalizzata quasi per intero sull’ex Robert Lewandowski, il quale viene in effetti controllato abbastanza bene dalla morsa di Hummels.
I bavaresi però hanno un sacco di armi nel proprio arsenale e vanno quindi prima molto vicini al gol con Gnabry, per poi passare in vantaggio con un delizioso scavetto dal limite dell’area di Kimmich il quale, pur nascendo da difensore, dimostra ormai da anni di aver piedi da raffinato centrocampista.
La rete subita praticamente allo scadere della prima frazione di gioco taglia le gambe ai padroni di casa, che rientrano dagli spogliatoi spenti e quasi arrendevoli. Aldilà della condizione psicologica degli uomini di Favre, un secondo tempo così incolore è probabilmente attribuibile alla ancora scarsa preparazione fisica che gli atleti possiedono a causa dello stop imposto dall’emergenza Coronavirus.
È certamente vero che tutti i 22 in campo si sono ritrovati nella stessa situazione, ma è altrettanto vero che l’improvviso calo di ritmo nell’arco di una partita non può che arrecare vantaggio alla squadra che deve difendere il risultato e che ha più esperienza, ossia il Bayern Monaco.
Per il Dortmund sono state inutili anche le sostituzioni: Emre Can impalpabile, Sancho addirittura irriconoscibile e troppo poco tempo per incidere concesso a Goetze e al giovanissimo Reyna.
Il Bayern gestisce abbastanza agevolmente il risultato e anzi sfiora in un paio di situazioni il raddoppio verso il 90esimo, in particolare con un legno colpito da Lewandowski.
Al fischio finale dunque i bavaresi festeggiano con la consapevolezza di aver buona parte del titolo in tasca, mentre il Dortmund rimpiange di aver sciupato quella che con ogni probabilità era l’unica occasione per accorciare le distanze con la capolista.
Così, abbandonati i sogni di gloria (a meno di clamorosi rovesciamenti dell’ultimo momento), i gialloneri dovranno guardarsi alle spalle dagli assalti del Lipsia che, se riuscisse ad accaparrarsi il bottino pieno nella serata di domani, salirebbe al secondo posto appollaiato a pari punti proprio col Borussia.
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